Gli impianti sequestrati sono gestiti da Acea Ato 5 (provincia di Frosinone) e Acea Ato 2 (Roma e provincia). I carabinieri si sono avvalsi della collaborazione dell’Arpa Lazio. Le analisi dei campioni prelevati hanno evidenziato irregolarità nelle procedure di depurazione delle acque trattate. Con il sequestro cautelare, gli inquirenti vogliono verificare, attraverso un consulente nominato dalla procura, la funzionalità dei depuratori e la loro idoneità tecnica a trattare le acque reflue provenienti dalle civili abitazioni dei centri urbani in cui sono collocati.