Con la presentazione delle candidature, il 26 e 27 aprile, entrano nel vivo le operazioni del procedimento elettorale per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali il 26 e 27 maggio prossimi. Domani, dalle 8 alle 20, e sabato dalle 8 alle 12, scattano i termini per la presentazione delle candidature. Sono 566 i comuni interessati dalle consultazioni elettorali, 530 nei comuni appartenenti alle Regioni a statuto ordinario (90 con popolazione superiore ai 15 mila abitanti e 440 inferiore a questa cifra), 36 in Sardegna (2 comuni superiori e 34 inferiori a questo numero). Tra i comuni al voto figurano sedici capoluoghi di provincia: Brescia, Lodi, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Roma, Viterbo, Isernia, Avellino, Barletta e Iglesias. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 9 e lunedì 10 giugno. A questi vanno aggiunti il comune di Pergine Valsugana, in Trentino, dove si voterà nella sola giornata del 26 maggio e 142 comuni in Sicilia dove si vota il prossimo 9 e 10 giugno. In tutto quindi, oltre 700 comuni per circa 9 milioni di persone.
Domenica 26 maggio si voterà anche per il rinnovo del Consiglio regionale della Valle d’Aosta; l’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 9 giugno.
Alle elezioni amministrative del 26-27 maggio elettrici ed elettori avranno, per la prima volta, la facoltà di esprimere la doppia preferenza di genere, cioè apporre non uno ma due cognomi di candidati della stessa lista, di un uomo e di una donna. Si tratta di una conquista della legge 215/2012, la normativa volta a riequilibrare la rappresentanza di genere nei Consigli comunali e regionali, approvata in modo bipartisan dal vecchio Parlamento. Questa legge introduce anche altre novità relative alla par condicio nelle trasmissioni elettorali e alla composizione di genere delle liste, con la previsione della ricusazione della lista che non rispetti i coefficienti di genere.