“Oggi sono vent’anni dalla nascita di Alleanza Nazionale: il 27 gennaio 1995 si concludeva infatti il congresso di Fiuggi, quello della svolta che portò dall’Msi ad An. Un compiuto bilancio storico di quell’esperienza è troppo presto per farlo: tanti sono stati i successi, gli errori e i condizionamenti esterni di quel periodo. Troppi, purtroppo, sono ancora gli odi, i personalismi e le contraddizioni ideologiche che ci dividono. Ma quello che è chiaro oggi – anche se non tutti abbiamo il coraggio di dirlo apertamente – è che ci manca quella “casa comune” della destra italiana. Da quando nel 2008 Alleanza Nazionale è stata cancellata per confluire in modo affrettato e scomposto nel Popolo della Libertà, le vicende del Centrodestra e di tutta l’Italia sono nettamente peggiorate. Nello scenario politico italiano c’è stata molto meno attenzione per l’identità e l’interesse nazionale, per la difesa di Roma e del Mezzogiorno, per uno sviluppo basato sull’economia reale e per una giustizia sociale fondata sui valori comunitari e sulla famiglia. Oggi assistiamo al paradosso che molti di questi valori abbandonati, nonostante il coraggioso esperimento di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, vengono fatti propri dalla Lega Nord di Matteo Salvini, che cerca di superare le sue radici secessioniste e liberiste. E, allora, l’unico modo per ricordare i venti anni di Alleanza Nazionale è renderci conto che quell’esperienza non può essere quella conclusiva della storia della destra politica e sociale italiana.
Questa destra identitaria preesisteva al Fascismo, è riuscita a superare attraverso mille sacrifici il dramma della seconda Guerra mondiale, è giunta ad esprimere un partito di governo per molti anni, non si fermerà neanche adesso. Sta a noi, eredi di quell’esperienza, giovani e meno giovani, mettere da parte i personalismi, i settarismi e le presunzioni, per ricostruire quella Casa comune. Cominciando da quello che è già stato fatto, come Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, La Destra di Francesco Storace e tante altre esperienze, ma andando oltre perché sappiamo tutti che lo spazio politico ed elettorale di questa destra è ben più vasto del 3-4%. La nuova legge elettorale sta portando a termine, ci piaccia o meno, la scomposizione del vecchio centrodestra e la sfida futura nel nostro schieramento sarà tra un polo liberal-moderato e un polo identitario e nazional-popolare. Per ricostruire questo polo non basta certo la Lega di Salvini ma è indispensabile la “nostra” destra, radicata in tutta Italia e in particolare in un centro-sud senza rappresentanza. Per questo domenica 8 febbraio “Prima l’Italia” con Isabella Rauti ha dato appuntamento a tutti al Cinema Adriano di Roma. Per guardarci in faccia, senza pregiudizi, senza rendite di posizione e senza esclusioni. Per gridare forte: “avanti ragazzi, l’Italia ha ancora bisogno delle nostre bandiere”“. Lo scrive sul suo profilo Facebook, Gianni Alemanno.