In occasione del 78esimo anniversario della seconda battaglia di El Alamein (23 ottobre – 5 novembre 1942), questa mattina il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, ha voluto ricordare, deponendo una corona di alloro al Monumento ai Caduti di tutte le guerre, gli episodi di eroismo che hanno caratterizzato lo scontro armato decisivo per le sorti della presenza italiana in Africa e il contributo offerto da alcuni giovani coresi in quel triste frangente.
Tra i reparti votati al massacro, congiuntamente ai Paracadutisti della Folgore c’è, infatti, anche la divisione Pavia, schierata all’estremità meridionale della depressione di El Qattara. La Pavia, organizzata su due reggimenti di fanteria e uno di artiglieria, resiste fino agli inizi di novembre, poi è costretta alla ritirata e, con i superstiti della Folgore, raggiunge Alani el Nuss. Una ritirata a piedi nel deserto fino a Fuka, dove i reparti superstiti vengono catturati il 4 novembre: tra di loro anche alcuni giovani di Cori che avevano combattuto sino all’ultimo.
Finiranno nei campi di prigionia egiziani e poi in quelli palestinesi e faranno ritorno a Cori, dopo quasi tre anni, alla fine dell’agosto 1945.