venerdì 22 Novembre 2024,

Servizio Speciale

Ξ Commenta la notizia

Anno giudiziario: Pg Roma, carceri piene? Rivedere taluni reati

scritto da Redazione
Anno giudiziario: Pg Roma, carceri piene? Rivedere taluni reati

No interventi sulle carceri che si limitano ad affrontare l’emergenza, come i provvedimenti di clemenza, ma piuttosto si intervenga con uno “snellimento” delle ipotesi di reato “ormai considerate di diminuito allarme sociale“. E’ questo il giudizio espresso dal pg della Corte d’Appello di Roma, Luigi Ciampoli, che in apertura dell’anno giudiziario si è soffermato sul tema del sovraffollamento.   Basta riforme che “si limitano ad affrontare unicamente l’emergenza, che se pur risolta nell’immediato, fatalmente tende a ripristinare la situazione precedente“, ha rimarcato nella sua relazione il procuratore generale. “Il problema del sovraffollamento carcerario – aggiunge – non può essere affrontato solo con provvedimenti che consentano attraverso formule giuridiche più o meno camuffate, la semplice e sola rimessa in libertà di un certo numero di detenuti“. Allo stesso modo, secondo il pg, “la legge di riforma della custodia cautelare, in fase di approvazione al Senato, dimostra di muoversi sulla stessa linea di pensiero limitando notevolmente la possibilità del provvedimento restrittivo ma non per questo migliorando, se non nel numero dei detenuti, le loro condizioni di vita e di rispetto“. Sarebbe necessario, dice Ciampoli, “preoccuparsi di impedire, come più volte accaduto, che dopo poco tempo gli istituti di prevenzione tornino ad essere sovraffollati. Tanti provvedimenti di clemenza, dichiaratamente formulati con l’intento di diminuire la popolazione carceraria, hanno visto annullare l’evento voluto mediante un successivo e veloce ripristino del sovraffollamento degli istituti“. Si dovrebbe quindi, a suo avviso, “oltre che impedire abusi di provvedimenti cautelari, operare uno snellimento delle ipotesi criminose ormai considerate di diminuito allarme sociale, introducendo, eventualmente, nuovi tipi di sanzioni“.

Rispondi alla discussione

Facebook