Un altro anno chiude i battenti e mai come questa volta è difficile fare la cernita di quanto successo a livello sociale e politico nella nostra provincia, perché tanti sono stati gli accadimenti di rilievo.
C’è da dire subito che la qualità della vita nella nostra provincia batte ancora una volta il passo tra quelle più virtuose, ponendosi ormai da qualche tempo nei bassifondi della speciale classifica che il Sole 24 Ore, l’Eurispes e l’Anci stilano con teutonica precisione.
Di pari passo sprofonda sempre più nel baratro il sentimento della legalità, sentito solo dai cittadini che sembrano non tollerare più passivamente questa gratuita barbarie.
Le ultime due imprese dell’anno: le minacce ai giudici Aielli e Iansiti, hanno riproposto questo tema a tinte forti.
Fanno certamente parte della qualità della vita dei cittadini pontini anche i servizi sanitari pubblici che gli vengono erogati, mai come in questo ultimo anno di basso profilo, anche se il manager Caporossi, ma soprattutto il presidente pro tempore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, si sono affannati a spiegare, coram populo, che il nuovo piano è quanto di meglio possa essere messo in campo e tanti saranno i benefici che il cittadino riceverà … domani.
Dal libro dei sogni del “duo Fasano” della sanità provinciale e regionale, si legge però tutto il contrario, in particolare per quanto riguarda la provincia pontina.
Dal promesso Dea di II livello del Goretti, oggi (ma riteniamo per gli alti costi anche domani) inadeguato nelle sue strutture e soprattutto nel poter erogare istituzionalmente i promessi servizi, perché senza personale e attrezzature di ultima generazione.
Per non parlare poi del riassetto dei distretti sanitari: in buona sostanza quello di centro non esiste più. Si contemplano soltanto due ospedali che si vogliono specularmente distinti e separati: il Fiorini di Terracina e il San Giovanni di Dio di Fondi.
Il resto dell’offerta sanitaria rimane confinata a un puro chiacchiericcio, senza costrutto reale.
Dando poi uno sguardo al sud della provincia, l’ospedale di Gaeta continua a subire una vera e propria emorragia di servizi, mentre quello di Formia si adegua a un programma che cambia giorno per giorno.
Insomma: ancora una volta la politica provinciale e regionale ha confezionato un bel “pacco” ai cittadini pontini e laziali. Ma tant’è!
Sul fronte politico provinciale registro il grande “capolavoro” della vittoria di Eleonora Della Penna, soprannominata dalla stampa locale la Giovanna D’arco di Cisterna.
In pochi mesi ha agguantato la poltrona di sindaco della città dei Butteri e quella di via Costa, in quest’ultima con una collaborazione piena ed incondizionata di forze politiche che con il centro sinistra nulla avevano a che fare.
Sono convinta, che per carità di Patria e non per altro, si possano sperimentare percorsi politici alternativi per governare il territorio, anche oltrepassando le ristrette logiche del pensiero dell’essere di destra o di sinistra.
Ma questo accadimento, per i frutti che ha portato, rappresenta una forte contraddizione in termini.
I problemi legati alla raccolta dei rifiuti solidi urbani e alle discariche poste sul territorio pontino gridano poi vendetta.
Due brevi ma efficaci esempi del pressappochismo e dell’incapacità (presunta o vera è da accertare) della politica nel fare il proprio lavoro d’indirizzo e controllo: i fatti legati alla discarica di Borgo Montello e l’ultimo in ordine di tempo il contratto che il Consiglio di Stato ha cassato nei confronti della Servizi Industriali di Terracina. Estromettendola dal servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti del Comune di Terracina e decretando la vittoria del bando pubblico alla Di Vizia.
I cittadini di Latina e Terracina, nel merito, si saranno già fatti una precisa opinione sulle eventuali responsabilità.
E mentre tutto questo accadeva, il 2014 si caratterizzava come l’anno delle super tasse locali, che hanno ridotto ancora di più la capacità economica di centinaia di migliaia di famiglie pontine, colpite dure anche dalla forte crisi occupazionale che non ha risparmiato alcun settore produttivo.
E’ stato, invero, in anno horribilis da tutti i punti di vista, nella speranza che l’imminente arrivo del 2015 sia in grado di regalarci la capacità morale e culturale di tornare a distinguere il senso della legalità dal senso politico.
Come don Milani predicava quando l’Italia era giovane e piena di problemi.
Buon 2015 a tutti.
Gina Cetrone