La Regione approva dopo anni di attesa la nuova legge sul demanio marittimo per finalità turistico-ricreative. Uno strumento utile per promuovere l’economia del mare e lo sviluppo turistico delle coste e andare incontro alle esigenze di cittadini, turisti e operatori. Ecco in particolare cosa prevede la nuova legge:
Una nuova classificazione per le diverse tipologie di utilizzo del demanio. Le definizioni che erano in vigore hanno determinato nel tempo diverse problematiche e anche interpretazioni differenti tra i Comuni. Per questo la Regione ha introdotto una classificazione più funzionale delle diverse tipologie di utilizzo del demanio marittimo: stabilimenti balneari, spiagge libere con servizi e spiagge libere.
Regole più precise in merito posizionamento delle attrezzature balneari sulle spiagge libere e sulle spiagge libere con servizi, ad esempio con il divieto di preposizionamento. Per quanto riguarda invece l’organizzazione dei servizi alla balneazione, la legge prevede che non essa può, in nessun caso, precludere o incidere negativamente sulla libera fruizione dell’arenile.
Ogni comune deve destinare almeno il 50% dell’arenile a spiaggia libera o spiaggia libera con servizi. Prima non esistevano disposizioni specifiche che garantissero una quota minima di spiagge libere, è una novità importante contenuta nella nuova legge. Nel caso in cui non rispettino la quota minima del 50%, i Comuni non potranno più rilasciare nuove concessioni e saranno tenuti a stabilire modalità i criteri per rispettare la norma. Tra l’altro anche la compresenza tra spiagge libere e libere con servizi dovrà essere equilibrata e omogenea.
Nuove regole anche sulle concessioni. La normativa regionale precedente prevedeva il rinnovo automatico delle concessioni demaniali marittime. Con la nuova legge la Regione ha eliminato questa possibilità: il rinnovo non sarà più automatico, ogni concessione dovrà essere assegnata con una procedura di evidenza pubblica. Eliminando il rinnovo automatico la Regione si mette anche in linea con la Direttiva Bolkestein, con cui questa possibilità era in contrasto.
Legalità e trasparenza. I Comuni del litorale dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali tutte le informazioni relative alle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative del proprio territorio, compresi i canoni concessori e l’imposta regionale dovuta. La mancata pubblicazione da parte di questi dati precluderà ogni accesso alle agevolazioni finanziarie regionali destinate ai Comuni del litorale.
Più regole e incentivi alla destagionalizzazione. L’obiettivo è garantire una piena fruizione delle coste per tutto l’arco dell’anno secondo regole certe: un modo per consentire un uso pubblico del mare e valorizzare economicamente il litorale anche nella stagione invernale.
Pianificazione unitaria dell’utilizzo delle spiagge. La legge prevede l’adozione del nuovo Regolamento entro 60 giorni dall’entrata in vigore. Una volta modificato il Regolamento, entro 30 giorni dovrà essere approvato il Puar, il Piano Regionale Utilizzazione Arenili, che nella nostra Regione non è mai stato fatto nonostante lo preveda una legge del 1993. Infine saranno i Comuni a dover adottare i Pua o adeguarli secondo le linee guida approvate con il Pua regionale, il tutto entro 180 giorni.
“La nuova legge approvata oggi in Consiglio Regionale rappresenta una riforma storica attesa da moltissimi anni– è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: soprattutto per la parte che riguarda la classificazione delle diverse tipologie di utilizzo del demanio marittimo e la ripartizione delle spiagge libere o libere con servizi per le quali prima non esisteva una equa distribuzione sul litorale e che invece oggi viene regolamentata nella misura di almeno il 50% dell’arenile per ogni Comune“. “Con l’approvazione di questo provvedimento avviamo un’importante riforma complessiva del settore, attesa da vent’anni– lo ha detto Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, che ha aggiunto: è, a mio avviso una vittoria di tutti, perché questo provvedimento è un pezzo fondamentale del programma di rilancio dell’economia del mare che promuoverà lo sviluppo turistico delle coste laziali in un quadro di trasparenza, regole certe e sostenibilità ambientale”.