L’associazione mafiosa ha come caratteristica principale la ricerca di un assoluto controllo del territorio, che la porta a volersi sostituire allo Stato di diritto (monopolio della violenza, della legislazione e del giudizio), fino a costituirsi come un’istituzione sostitutiva allo Stato. Io lo so bene, ho passato l’infanzia a Crotone, in anni difficili, tra droga, sieropositività diffusa e degrado sociale.
Il Comandante provinciale dei Carabinieri Christian Angelillo è stato chiarissimo, il litorale di Latina e pervaso dalla Mafia, e la conferenza stampa è stata indetta proprio per renderci edotti, tutti, anche di questa triste e preoccupante realtà, oltre ai fatti specifici e gravissimi di Aprilia. Essere classe dirigente impone una reazione improntata alla legalità ed alla immediata azione di contrasto; basta salotti comodi, perché mentre siamo distratti e distanti c’è chi opera a nostro danno.
Già in occasione degli incendi dei chioschi ho manifestato grande preoccupazione, successivamente richiamata all’attenzione mediatica perché ritenevo sottovalutati gli appelli del Prefetto. Adesso nessuno può esimersi dalle proprie responsabilità. Basta dirottare il dibattito pubblico sulle cazzate, iniziative di piccolo cabotaggio, inaugurazioni del nulla, post su FB su quello che è la normale amministrazione, sconfinando troppo spesso nella banalità.
Si porti immediatamente in Consiglio Comunale, nelle assemblee sindacali, nelle scuole, in Camera di Commercio, in Un’industria, ovunque c’è condivisione, il dibattito su questa realtà, si risponda subito ad un quesito che tutti noi dovremmo porci:
Chi ha il controllo del litorale ? Lo Stato o la Mafia ?
Quanti sono gli imprenditori che sono vicini alle cosche Rom o Calabresi? Ce ne sono altre?
Quanti sono gli imprenditori vittime di estorsioni e minacce?
Perché queste infiltrazioni mafiose già individuate non sono perseguite?
In quanti quartieri del Capoluogo è radicata la Mafia ?
Latina ha emergenze molto serie, se le istituzioni non governano il territorio lo fa qualcun altro, infatti interi quartieri sono diventati dei veri e propri ghetti, spazi occupati abusivamente nell’indifferenza della cittadinanza e degli amministratori, come i palazzi di vetro, altri spazi gestiti malamente, sono peggio delle banlieue francesi, dove il profitto è nell’affittare appartamenti al sicuro sovraffollamento multietnico dove il disagio sociale dilaga, e penso al pieno centro della città, il Palazzo Pennacchi. La storia di questo paese, troppo spesso ignorata, insegna che le grandi aree di spaccio e del dominio mafioso coincidono con il disagio sociale. Amare Latina non lo si fa a parole, occorre prendersene cura. Adesso.
(Il Presidente di Cethegus s.c.p.a.)
I commenti non sono chiusi.