La città di Aprilia potrà beneficiare delle risorse messe a disposizione dalla Regione Lazio per la riqualificazione dei nuclei abusivi. Si tratta in particolare dei fondi stanziati per realizzare opere di urbanizzazione primaria e destinate a quei Comuni che hanno approvato i relativi piani di recupero così come previsto dalla delibera della Giunta regionale dell’8 aprile scorso.
«Il via libera della Commissione urbanistica e ambiente allo schema di delibera della Giunta – sottolinea il consigliere regionale Enrico Forte – conclude l’iter grazie al quale Aprilia, che è la seconda città del Lazio in assoluto dopo Roma per numero di casi di abusivismo edilizio, potrà attuare quei progetti previsti nel piano di risanamento finalizzati al recupero ambientale, edilizio ed urbanistico oltre che igienico sanitario. Per gli interventi di riqualificazione la Regione Lazio ha messo a disposizione complessivamente per il triennio 2014-2016 quasi 5 milioni di euro utilizzabili appunto per riqualificare aree particolarmente degradate e compromesse dal punto di vista urbanistico ed ambientale a causa dell’abusivismo edilizio e della carenza di opere di urbanizzazione primaria quali fognature, rete idrica, rete di distribuzione dell’energia elettrice e del gas. I fondi sono dunque finalizzati – prosegue Forte – al recupero della qualità urbana e di conseguenza al miglioramento dello standard della qualità della vita dei residenti delle zone interessate e sono la dimostrazione di come l’azione dell’amministrazione regionale continua a muoversi nell’ambito di un progetto che privilegia le esigenze primarie dei territori e dei cittadini, in questo caso Aprilia che ha la possibilità – conclude il consigliere regionale pontino – di sanare la ferita dell’abusivismo edilizio restituendo decoro e vivibilità ad ampie aree del suo perimetro urbano. Per il centro pontino si tratta in particolare di un ulteriore finanziamento essendo già stato inserito in precedenti interventi ma, proprio in virtù del dato relativo all’abusivismo edilizio si è ritenuto necessario includerlo nuovamente tra i beneficiari dei fondi».