lunedì 25 Novembre 2024,

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Aprilia. Fabio Altissimi: “Interesse della politica non è il bene Comune”

scritto da Redazione
Aprilia. Fabio Altissimi: “Interesse della politica non è il bene Comune”

“Resto basito nel constatare la doppia velocità delle istituzioni e della politica che governa la nostra regione”. Sono parole dure quelle pronunciate da Fabio Altissimi, patron della Rida Ambiente, che palesa, ancora una volta, una disparità di trattamento rispetto agli altri concorrenti sul mercato del trattamento dei rifiuti.

“Leggo sui giornali che l’Arpa e la Regione, sollecitate da più di un anno, non hanno effettuato controlli su un’azienda del territorio di Latina che, secondo i cittadini, sta avvelenando l’aria rendendola irrespirabile. Nessuna levata di scudi della politica, nessuna diffida da parte della Regione, nessuna ordinanza da parte della Provincia. Tutto tace, con i cittadini che continuano a chiedere di verificare cosa stia accadendo, con la stessa Regione Lazio che si contraddice, con uffici che richiedono analisi e altri che concedono aumenti di produzione”.

“Nel caso di Rida Ambiente – ricorda invece Altissimi – dopo delle analisi confutate da ulteriori controlli, nel giro di 72 ore sono state emesse tre diffide e un’ordinanza. Ogni volta che il sottoscritto propone un’attività, la discarica Paguro ad Aprilia, tutta la politica si solleva gridando allo scandalo e al pericolo ambientale e per la salute. Dal Pd a Forza Italia tutti hanno emesso comunicati e rilasciato interviste quando il progetto Paguro è stato bocciato gridando alla vittoria. Una vittoria mutilata visto che il ciclo di rifiuti, anche con la raccolta differenziata al massimo della funzionalità, ha bisogno di una discarica che nel territorio delle province di Roma e Latina, almeno che non si vogliano ampliare quelle che dovrebbero essere già colme, non c’è più. Eppure la levata di scudi c’è stata. Ora, con 40 mila persone che chiedono aiuto e vanno spesso in ospedale accusando nausea e vomito nessuno parla e la celerità delle istituzioni nel convocare ed eseguire controlli pare essere svanita nel nulla”.

Per il patron di Rida Ambiente un motivo alla base di tutto questo c’è: “Do fastidio. Purtroppo per la mia caparbietà e per la voglia di realizzare un’impresa in un settore che ritengo possa essere un volano economico e non solo un peso ambientale da interrare, ha rotto un sistema che ha governato in questo territorio per più di cinquant’anni. Questo ha evidentemente leso degli equilibri, non posso darmi altra spiegazione. Mi auguro però, per il bene di tutti e prima di tutto dei cittadini, che questo doppio binario si riunisca e che sia permesso a tutti, noi compresi, di operare secondo le regole della concorrenza leale”.

 

 

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