Omicidio volontario, questa l’accusa rivolta a Giovanni Zanoli, l’uomo accusato di aver massacrato di botte la madre 88enne, lasciandola in un lago di sangue, nella sua abitazione a via Selciatella il 9 giugno 2016.
La pena richiesta dal PM Marco Giancristofaro è di 14 anni di reclusione, viene esclusa la premeditazione, l’uomo infatti sarebbe stato colto da un raptus, confermato anche dalla violenza dei colpi inferti sull’anziana madre, derivante da un rapporto di sottomissione e maltrattamento tra madre e figlio.
Giovanni Zanoli, ricordiamo che aveva prima rilasciato una parziale assunzione di colpa, poi ritrattata, ma dalle intercettazioni ambientali risulta un colloquio con la moglie, in cui parla di aver agito senza rendersene conto. Poi il depistaggio, fingendo un tentativo di furto finito nel sangue, che però aveva destato sospetti, perchė a parte il disordine, non mancava nulla tra i beni della donna.