lunedì 25 Novembre 2024,

Cronaca

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Aprilia. Rida Ambiente, l’eccellenza che da fastidio

scritto da Redazione
Aprilia. Rida Ambiente, l’eccellenza che da fastidio

E’ una ricostruzione alternativa ma fondata su dati di fatto quella che l’amministratore di Rida Ambiente fa della crisi scoppiata, il 14 giugno scorso, a seguito della diffida della Regione Lazio che ha portato poi l’azienda di Aprilia a bloccare i conferimenti dei rifiuti urbani indifferenziati presso l’impianto di recupero della RIDA AMBIENTE .

“Mi pare che tutto concorra, e sarebbe bene capirne il motivo – spiega Fabio Altissimi patron di Rida ambiente – a ricreare un clima di emergenza legato al ciclo dei rifiuti all’interno della Regione. Un’emergenza evitata dal 2014 con l’ordinanza a firma di Zingaretti (la n. Z0001) ma che ha rischiato di rinvigorirsi con la crisi legata al  tritovagliatore del Colari nel biennio 2015-2016, con l’incendio del giugno 2016 che ha colpito l’impianto Pontina Ambiente e per finire con l’incendio del 3 giugno scorso dell’impianto di Ecologia Viterbo. Incidenti che hanno portato a un impennata del costo di sversamento dei rifiuti, circa 50-60 euro  di aumento per ogni tonnellata conferita,  che solo Rida, l’unico impianto rimasto sul territorio, è in grado di abbattere. L’impianto della Rida rappresenta evidentemente un problema per chi vorrebbe lucrare più che fare impresa”.

“Una situazione grave che avrebbe fatto scoppiare l’emergenza se Rida non avesse sopperito a tale mancanze prendendosi in carico i rifiuti di Colleferro di Lazio Ambiente prima e quelli di Pontinia Ambiente poi. Rifiuti a cui ha fatto seguito una parte di quelli che prima venivano conferiti a Viterbo con la mia azienda che, nel frattempo, ha sostenuto anche Ama permettendo lo scorso anno il conferimento di 150 mila tonnellate, arrivate già a 60-70 mila tonnellate per questo 2017. Insomma i dati parlano chiaro: grazie a Rida Ambiente l’emergenza attorno ai rifiuti non si crea e anzi l’impianto garantisce un costo più basso di conferimento. Giova infine ricordare che Rida produce il 60% -70%  di Css (combustibile solido secondario) ossia la parte nobile dei rifiuti da avviare a termovalorizzazione, un dato ben più superiore di quanto prodotto finora dagli altri impianti. A questo punto sarebbe doveroso accertare se qualcuno abbia interesse a fermare  Rida, così da tornare in una condizione di emergenza senza la quale  i prezzi non salgono”.

 

 

 

 

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