venerdì 22 Novembre 2024,

Cronaca

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Archeologia: villaggio Età bronzo riemerge da monti Tuscia

scritto da Redazione
Archeologia: villaggio Età bronzo riemerge da monti Tuscia

Un grande villaggio con strutture monumentali risalenti all’età del bronzo, tra il 1200 e il 950 avanti Cristo, sta venendo alla luce da una serie di scavi a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, in una foresta di faggi secolari. Nell’ultima campagna, proprio in questi giorni – i lavori sono iniziati alcuni anni fa – un nuovo ritrovamento: un corridoio che immetteva all’interno di una struttura cerimoniale, situata in cima alla vetta del monte. Si tratta del punto più alto di tutta la Tuscia, a 1043 metri. Qui, prima che nascessero gli etruschi, si offrivano voti agli dei pagani e si bruciavano oggetti sacri in loro onore. E ora il sindaco Fabio Menicacci annuncia la creazione di un polo didattico-espositivo per rendere a tutti fruibili i reperti archeologici  Il progetto si chiama ‘In vetta alla Tuscia prima degli etruschi’ ed è nato dalla collaborazione tra Comune di Soriano nel Cimino, Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale e il dipartimento di Scienze dell’antichità dell’università La Sapienza di Roma. Da centri come quello sui Cimini si sono poi infatti sviluppate le grandi città etrusche. Gli scavi hanno restituito quel che rimane di un grande villaggio e di un luogo di culto. Le testimonianze archeologiche sono costituite da monumentali fortificazioni in mura di pietra, cui dovevano correlarsi anche strutture lignee delle quali rimangono tracce rese evidenti da antichi incendi. Il luogo di culto è testimoniato, oltre che dalle mura che circondano la vetta del monte, anche dall’evidenza di roghi rituali di cui restano strati di carboni e ceneri, oltre ad alcuni oggetti di valenza simbolico-rituale. Per la Tuscia viterbese tutto questo potrebbe rappresentare un tesoro. ”L’importanza di questi scavi  – spiega il professor Andrea Cardarelli – derivano da due fattori: il livello di conservazione e il luogo di culto che si trova nel punto più alto della vetta. La presenza di imponenti opere di recinzione e fortificazione può essere riferita alla particolare importanza che questo centro dovette avere in quel periodo”. Ovvero quanto in tutta l’Etruria meridionale nacquero centri protourbani che, due secoli dopo, diedero vita alle grandi città etrusche”. Per il sindaco ”quello che sembrava un ritrovamento importante si sta rivelando un vero e proprio tesoro prezioso. Presto verrà realizzato un polo didattico-espositivo, affinché questi ritrovamenti archeologici possano essere esibiti, e arricchiti, da tabelloni esplicativi”. Gli scavi riprenderanno il prossimo anno.

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