Proseguono, nella V commissione presieduta da Cristian Carrara (Pd), le audizioni sulla proposta di legge “Disposizioni in materia di servizi socioeducativi per la prima infanzia“, di iniziativa della Giunta. Questo pomeriggio sono stati ascoltati i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, le associazioni Onda Gialla e Scarabocchiando e la Consigliera di Parità della Regione Lazio Alida Castelli.
Complessivamente è stato espresso un apprezzamento generale per la proposta di legge, in particolare perché considera centrale il programma pedagogico, si propone di tutelare legalità e qualità e introduce il tema dell’omogeneità dei servizi. Rispetto ai suggerimenti proposti, i rappresentanti sindacali hanno chiesto che nell’articolo sull’inclusione dei bambini con bisogni educativi speciali vengano differenziate le situazioni di disabilità (fisica, psichica e sensoriale) da quelle di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale e che si preveda la presenza di esperti indicati dalle organizzazioni sindacali tra i componenti delle commissioni distrettuali e regionale e per i servizi socio educativi. Come già nel corso della precedente audizione, inoltre, sono state affrontate le questioni del rapporto numerico educatore-bambini, degli spazi minimi interni ed esterni delle strutture, della formazione e dei titoli di studio richiesti agli educatori.
Altro tema su cui si è posta l’attenzione è stato quello del controllo dell’alimentazione, rispetto al quale l’associazione Onda gialla ha chiesto in particolare che si preveda un unico menù regionale per fasce d’età, preparato da esperti. Più in generale, l’associazione ha auspicato la costituzione di una commissione permanente di tecnici che si occupi di monitorare le strutture, con particolare riferimento ai costi standard e alla partecipazione delle famiglie alle spese di gestione.
Discussa anche la questione dei nidi familiari, rispetto alla quale il rappresentante dell’associazione Scarabocchiando ha tenuto a sottolineare come si tratti di una tipologia di servizio particolarmente utile perché più flessibile e quindi più rispondente alle differenti esigenze dei genitori. Anche la Consigliera di Parità regionale ha voluto porre l’accento sul fatto che i nidi familiari garantiscono una maggiore flessibilità oraria, oltre a rappresentare un’opportunità di occupazione per donne e ragazze. Castelli, più in generale, ha ricordato che la legge deve affrontare il problema del costo dei servizi e deve rispondere alle esigenze di tutto il territorio regionale.
Hanno partecipato all’audizione i consiglieri Marta Bonafoni (Sel), Piero Petrassi (Centro Democratico) ed Eugenio Patanè (Pd).