Cortese attenzione
Giorgio Casati
Commissario Straordinario della Asl Latina
Viale Pierluigi Nervi
L A T I N A
direzione.generale@asul.latina.it
LETTERA APERTA
Gentile dr. Casati,
Che l’organizzazione del lavoro del Distretto Sanitario di Centro della Provincia di Latina abbia manifestato e conferma problematiche importanti è un dato accertato e poco discutibile e forse di Sua piena conoscenza.
Invero, lungo sarebbe l’elenco delle cose che non funzionano e non tutte per responsabilità di chi a livello operativo (medici, paramedici, tecnici di laboratorio o semplici lavoratori) impegna quotidianamente il sapere e la capacità umana per risolvere le defaillance che si frappongono ai cittadini in stato di bisogno.
Criticità di gestione che possiamo definire di lungo corso e “fisiologiche”, in qualche caso però insopportabili e recenti, come quella che sta minando la tranquillità dei lavoratori del CUP dei nosocomi di Terracina e Fondi.
Da qualche tempo, infatti, alcuni responsabili della Asl Latina stanno contribuendo a far vivere a questi lavoratori (per lo più gravati da pesanti handicap fisici) un clima di profondo disagio per i continui ammonimenti e false attribuzioni di responsabilità, in palese violazione del corretto rapporto sindacale tra Azienda Asl e addetti al delicato servizio di front office.
Lavoratori che sono sottoposti a pubblici e plateali controlli da parte del personale Asl addetto, che offrono il fianco a una vera e propria discriminazione anche per chi cerca di soddisfare i meri bisogni fisiologici.
E’ opportuno riferirLe inoltre che i lavoratori degli sportelli CUP degli ospedali di Terracina e Fondi hanno sempre garantito negli anni la loro piena collaborazione, spendendosi anche oltre l’orario di lavoro e operando in ambienti non sempre all’altezza di chi, tra di loro, ha severi handicap fisici.
Quella attuata da mesi è una condotta palesemente grave, posta a carico di un servizio che è tra le eccellenze riconosciute degli ospedali di Terracina e Fondi.
Non vorrei inoltre che l’inflessibile e antistorico stakanovismo di qualche singolo apicale addetto non celi il tentativo di trasferire nell’immaginario collettivo dei cittadini, che il personale del CUP sia il responsabile delle spesso interminabili file agli sportelli. Perché questo assunto avrebbe del clamoroso.
Mi permetto di dirLe, infine, che sarebbe auspicabile da parte Sua indicare ai preposti dell’inconcludente supervisione del personale CUP, di impegnarsi di più invece nell’ottimizzazione dei servizi sanitari offerti ai cittadini, limitando quanto più possibile i ritardi dovuti a inefficienze operative, che onestamente in questi ambiti sono riscontrabili.
La ringrazio in anticipo per quanto vorrà fare per ristabilire il corretto rapporto tra lavoratori e lavoratrici del CUP e l’Azienda che dirige, perché altre e più gravi sono le problematiche che coinvolgono gli operatori del servizio, in una fase poi storicamente drammatica della loro vita cooperativistica.
Con l’augurio di una Serena Pasqua.
Gina Cetrone
Movimento politico “Sì Cambia”