Nel riconoscersi nel disegno di legge depositato dal senatore Mattia Crucioli “Norme relative alla cessazione della produzione e dell’impiego delle sostanze poli e perfluoroalchiliche” (clicca qui), l’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia ha inteso ribadire la netta presa di posizione su Pfas e Bisfenolo con la quale aveva investito Governo e Parlamento già il dicembre scorso (clicca qui lettera ISDE Governo su Direttiva acque). Nella lettera inviata alle istituzioni italiane, ISDE è perentoria: “Come evidenziato da una copiosa e consolidata letteratura scientifica nazionale e internazionale, il Bisfenolo A, le Microcistine-LR, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) e l’Uranio sono sostanze tossiche, dotate di azione di interferenza endocrina, cancerogene, mutagene e i PFAS hanno anche attività immunotossica e neurotossica, particolarmente nell’età evolutiva. Dunque chiediamo che queste sostanze siano sempre ricercate nelle analisi di controllo per le acque a uso potabile e che il loro valore limite sia fissato in zero”.
Evidentemente riferendosi al disastro ecosanitario determinato ad Alessandria dalla Solvay di Spinetta Marengo, dove Pfas (Pfoa, C6O4 e Adv) e Bisfenolo si mescolano in suolo-aria-acqua con gli altri tossici e cancerogeni (tipo i solventi organo alogenati tetracloruro di carbonio e cloroformio), ISDE specifica: “Si deve infatti considerare, per queste come per altre sostanze già normate, il cosiddetto effetto cocktail, relativo a sostanze tossiche e/o cancerogene e/o mutagene e con azione di interferenza endocrina che, se anche rilevate singolarmente entro le concentrazioni previste dalla nuova Direttiva, possono tra loro realizzare effetti di sinergia e amplificazione tali da configurare rischio per la salute umana. Pertanto, qualora venissero riscontrati valori superiori allo zero le acque in questione dovranno essere considerate come inadatte all’uso umano e si dovranno prendere tutti i provvedimenti necessari per il loro disinquinamento e protezione”.
Dunque: LIMITI ZERO. E’ quanto recepito dal Disegno di Legge del senatore Crucioli: si realizzerebbero gli obiettivi di ISDE e di tutte le forze che da anni si stanno battendo: Greenpeace, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Mamme No Pfas, Comitato Stop Solvay, Friday for Future, Legambiente. Infatti il DDL stabilisce –con termini temporali precisi e senza ambiguità- che “I limiti di scarico in aria, in acqua e nel sottosuolo dei PFAS siano portati allo zero tecnico, al pari delle acque potabili”; ovvero: “È vietato l’uso, la commercializzazione e la produzione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS”. Infine esso “Detta norme per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da PFAS, per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi, alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento”.
Impreciso e ambiguo è stato invece giudicato (clicca qui) il Disegno di Legge presentato dalla senatrice Vilma Moronese. Infatti, a differenza dei Movimenti, che chiedono immediati limiti zero alle micidiali emissioni di queste sostanze in suolo aria acqua, e dunque chiedono la drastica fermata degli impianti nocivi (della multinazionale Solvay di Spinetta Marengo AL e di altre aziende in Italia soprattutto conciarie) invece il DDL Moronese blandamente si limita a “ridurre, e se possibile annullare, l’immissione di Pfas nell’ambiente”, con tanto di “periodo transitorio di adeguamento”. In altre parole dà il via libera legale alle aziende (Solvay) per un tempo indeterminato di produrre e inquinare.
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
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