“Leggiamo sui giornali di oggi che,
insieme alla polemica sul complotto dei frigoriferi, nel
dibattito del governo di Roma alberga un altro complotto, quella
della privatizzazione di Atac ad opera del Pd. Nessuno, tantomeno
il Pd, vuole privatizzare Atac. Il partito democratico di Roma al
contrario ha fatto una dura battaglia durante gli anni della
giunta Alemanno contro i tentativi di apertura a partecipazioni
private, contro le assunzioni di ‘parentopoli’ e contro
Appaltopoli. Battaglie e denunce tutte realizzate in solitaria,
nel silenzio della maggior parte delle altre forze politiche,
anche quelle che oggi urlano all’agguato contro Atac. Il partito
democratico di Roma, ha poi governato la citta’ ed Atac,
ereditando le rovine dell’azienda dopo la dissennata gestione del
centro destra ed ha potuto avviare un lavoro di risanamento, non
portato a compimento, che ha ridotto il deficit dell’azienda da
190 milioni di euro a 78 milioni, realizzando una serie di azioni
di riforma, a volte anche difficili, per ripristinare il sistema
di trasporto nella capitale e garantire una situazione economico
finanziaria stabile che potesse consentire all’azienda la
possibilita’ di partecipare con ottime chances alla gara
pubblica del 2019. E’ necessario accendere tutti i riflettori
possibili sulla situazione di Atac dal momento che il
miglioramento della situazione aziendale, realizzato dal governo
del partito democratico, rischia di essere vanificato
dall’immobilismo e dal taglio del servizio in citta’. Siamo
preoccupati perche’ chi denuncia tentativi di privatizzazione
dimostra di non conoscere le scadenze che dovranno affrontare sia
il trasporto pubblico italiano che quello europeo. Purtroppo, dal
momento che l’azione di risanamento di Atac e’ stata interrotta,
il rischio per l’azienda e’ quello di non avere un futuro oltre
il 2019, ne pubblico, ne privato”.
Cosi’ in un comunicato il gruppo capitolino del Pd e il circolo
del Pd Atac. Sarebbe interessante capire come intende
gestire i 12 mila dipendenti di Atac l’attuale amministrazione di
Roma, nel caso in cui la gara venga vinta da altri soggetti. Il
gruppo Pd al comune di Roma si batte per garantire la permanenza
di Atac all’interno di un perimetro pubblico e si batte affinche’
le azioni di risanamento ed i risultati raggiunti
dall’amministrazione di centro sinistra sia potata avanti,
uscendo da una paralisi che mette a rischio il trasporto dei
cittadini romani ed il lavoro di 12 mila famiglie di Roma e del
Lazio, proprio in questo senso, la mozione presentata in senato,
lontana dal proporre privatizzazioni che vengono chiamate in
causa da chi ‘la butta in caciara’ invece di governare, e’ un
paracadute per la citta’ e per l’occupazione, nel caso in cui la
situazione precipitasse. Del resto la mozione, che impegna il
governo sui temi della sicurezza del trasporto, sul monitoraggio
della situazione economico finanziaria e sull’origine del debito
e’ orientata al risanamento industriale dell’azienda, risanamento
che se non viene realizzato dal comune di Roma puo’ essere
realizzato dallo stato come previsto dalla legge nel caso di
grandi aziende in crisi economica. Si tratta di un’opportunita’
in piu’ per Atac che diversamente, in caso di fallimento, non
avrebbe altre possibilita’. Capiamo che l’alternativa al non
governo sia necessariamente la trasformazione della realta’,
capiamo che si utilizzi la paura dei lavoratori per veicolare
odio contro il partito democratico ma al di la di questo bailamme
mediatico aspettiamo azioni concrete in favore del risanamento di
Atac. Per questi motivi sollecitiamo chi oggi governa la citta’
ad indicare le azioni che intende mettere in campo per risanare
l’azienda e per affrontare la sfida del 2019, nonche’ quali sono
le scelte strategiche che intende porre in essere per garantire
la proprieta’ pubblica di Atac. Chiediamo inoltre di conoscere le
ragioni della riproposizione di una struttura organizzativa che
ormai da anni governa l’azienda e che in molti casi e’ figlia
delle scelte fatte dal governo del centro destra. Lo stesso
gruppo dirigente che e’ responsabile di ‘parentopoli’,
Appaltopoli, del default economico finanziario dell’azienda e del
default strutturale del sistema di trasporto della capitale”,
conclude il gruppo capitolino del Pd e il circolo del Pd Atac.