FRANCIA: STAMPA, SALAH ABDESLAM HA CAMBIATO ASPETTO E NOME
Salah Abdeslam, il terrorista francese in fuga dopo gli attentati di Parigi, avrebbe cambiato aspetto e utilizzerebbe un nuovo nome: Yassine Baghli. E’ quanto ritengono, secondo i media spagnoli, gli investigatori francesi, che avrebbero anche avvertito le diverse polizie in Europa. Tra queste ci sarebbero, appunto, anche le forze di sicurezza spagnola, come riferito da fonti dell’antiterrorismo.
Mentre mercoledì le autorità francesi hanno avvertito di prestare attenzione ai confini per una Citroen Xsara su cui avrebbe potuto viaggiare Abdeslam, adesso, in base agli ultimi avvisi, è stato anche precisato che il terrorista si farebbe chiamare Yassine Baghli. Per quanto riguarda l’aspetto, è stata diffusa una fotografia con il nuovo look, in cui appare con occhiali da vista ed un parrucchino. Anche il ‘Daily Mail’ ieri sera parlava della nuova immagine di Abdeslam.
Il quotidiano britannico scrive poi che un amico di Salah ha raccontato che il giovane si sentirebbe in colpa per gli omicidi, ma di non potersi arrendere per il timore di ritorsioni da parte dell’Is sulla sua famiglia.
Parigi: Bertinotti, sinistra tace su guerra perché è morta, a dare voce al pacifismo è rimasto solo il Papa
Hollande “plagiato dal governo, recupera il peggio del nazionalismo e gonfia il petto” mentre sull’Islam “rifiuto la lettura che siamo vittime di uno scontro tra religioni“. Lo afferma al Mattino, Fausto Bertinotti.
“La sinistra non c’è – spiega Bertinotti – perché in Europa è politicamente morta“. “Dopo la frase di Rossana Rossanda – prosegue – verrebbe da dire: se non lo sa lei come posso saperlo io? Ma la ricerca è obbligatoria e giunge la conferma di un tesi drammatica su cui lavoro da tempo: la scomparsa della sinistra in Europa, politicamente morta tanto che ogni grande evento di questi anni purtroppo lo conferma“. Su Hollande presidente di sinistra che va ala guerra, Bertinotti afferma: “Limitiamo il campo dell’analisi: direi piuttosto che il presidente francese è esponente di una forza di governo che deriva dalla tradizione della sinistra ma oggi è tra i leader di partiti che hanno subito nell’ultimo decennio una mutazione genetica tale da trasformarsi. Non sono appassionato dei dibattiti terminologici ma parliamo di forze del governo e non nel governo. E’ lo stare al potere che le plasma, non i partiti a dare il segno. E così in Francia si recupera anche il peggio della tradizione nazionalista per mostrare il petto gonfiato“. “Per smontare la tesi della Francia aggredita – osserva anche – basterebbe riflettere sul fatto che non tutti i morti di venerdì scorso sono francesi ma tutti gli assassini lo sono. La situazione è molto più drammaticamente complessa“. Sul che fine abbiano fatto i movimenti per la pace, Bertinotti ammette: “Siamo lontani anni luce dai grandi raduni di massa, ma esperienze e soggettività pacifiste vivono in Europa a partire da quelle che si raggruppano nel cattolicesimo sotto il pontificato di Papa Francesco. Non c’è però solo questo: vi sono esperienze sociali e comunitarie molto diffuse che pur non avendo la forza di una volta, quella che veniva chiamata la seconda potenza del mondo, restano significative. E’ la sinistra alternativa, quella presente nelle istituzioni, a essere in difficoltà perché non è in grado di far valere una sua efficacia“.
Parigi: musulmani italiani, sabato in piazza ‘not in my name’
Roma, sigle e associazioni si mobilitano contro terrorismo
Continuano a crescere le adesioni alla manifestazione “Not in my name” indetta dai musulmani italiani e prevista per sabato prossimo, alle 15.00, in piazza Santi Apostoli a Roma contro ogni forma di forma di terrorismo e in segno di solidarietà con i terribili attacchi di Parigi del 13 novembre scorso. “Noi musulmani d’Italia – si legge in una nota della Comunità Religiosa Islamica italiana (Coreis) – condanniamo con forza la recente strage di Parigi, esprimendo il più profondo sentimento di vicinanza al popolo francese e a tutti i familiari delle vittime cosi’ barbaramente uccise“. Crimini che non possono essere commessi in nome dell’Islam, sostengono in molti fedeli, a cominciare dall’ambasciatore saudita in Italia, Rayed Krimly, che in una nota scrive: “neppure gli animali né le belve potrebbero commettere atti simili a quelli perpetrati da terroristi che, senza senso, uccidono esseri umani innocenti“. Per questo, “mi unisco con fermezza a tutta l’umanità nel celebrare la vita e nel difendere la nostra esistenza collettiva dal male assoluto del terrorismo“.
Tante le sigle e le associazioni musulmane che hanno raccolto l’invito a una mobilitazione “delle musulmane e musulmani che, isolando ogni pur minima forma di radicalismo, protegga in particolare le giovani generazioni dalle conseguenze di una predicazione di odio e violenza in nome della religione“.
Promotori dell’iniziativa, fra gli altri, il segretario generale del Centro Culturale d’Italia della Grande Moschea di Roma, Abdellah Redouane, il responsabile della Confederazione Islamica Italiana musulmani dal Marocco, Zidane el-Amrani Alaoui, il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Izzedin Elzir, il vicepresidente della Coreis, l’imam Yahya Pallavicini e Omar Camiletti, Tavolo interreligioso di Roma. Dal canto suo, anche la Comunità del mondo arabo (Co-Mai) che aderisce all’appello, invita “tutti i cittadini arabi, musulmani, ebrei, italiani, stranieri a scendere in piazza alzando la propria voce“. “Dobbiamo essere uniti contro il terrorismo e la violenza feroce che si abbatte sui civili di tutte le religioni“, ha ricordato il presidente, Foad Aodi.
Parigi: 6 raid a Molenbeek a altre zone Bruxelles
Si cercano parenti di Hadfi, uno dei kamikaze dello stadio
Le forze speciali belghe stanno conducendo in questi minuti sei raid a Molenbeek e in altre aree di Bruxelles. Le azioni puntano a scovare persone vicine a Bilal Hadfi, uno dei kamikaze nei pressi dello Stade de France, di venerdì.