“Roma – Latina e Cisterna Valmontone, strade senza fine. Sui progetti e sull’opera che si traduce in opportunità di sviluppo e lavoro per tutto il Lazio, e non solo, tornano a prendere il sopravvento la demagogia e il populismo di bandiera. In Regione, la giunta guidata da Zingaretti e l’assessore alle infrastrutture Fabio Refrigeri, sollevano dubbi sull’effettiva utilità dell’opera appoggiati dai consiglieri regionali pontini del centrosinistra che parlano ancora di messa in sicurezza della Pontina quale alternativa al progetto che rivoluzionerebbe la mobilità del territorio consentendogli di uscire una volta per tutte dall’isolamento. Ancora una volta le idee della giunta Zingaretti sembrano essere poche e tutte confuse. Il Cipe lo scorso anno aveva dato il via libera ai progetti per la nuova Pontina. Il comitato interministeriale aveva approvato il progetto definitivo del tratto compreso fra la A12 Roma – Civitavecchia e Tor de’ Cenci nell’ambito del Corridoio intermodale Roma – Latina e del Collegamento Cisterna – Valmontone. I dati si conoscono. Il finanziamento previsto, al netto dei ribassi d’asta, è di circa 520 milioni di euro. A questi si devono aggiungere 1,319 milioni di euro per la tratta Roma (Tor de’ Cenci) – Latina e 586,4 milioni di euro per la bretella Cisterna -Valmontone i cui progetti definitivi sono già stati approvati dal Cipe, per 2.425,5 miliardi. La parte pubblica ammonta al 40% per 970,2 milioni di euro, di cui 468,1 milioni di euro già disponibili. Dopo la pronuncia del consiglio di Stato doveva partire la gara d’appalto per l’apertura dei cantieri entro il 2013. Sedici chilometri di autostrada a pagamento, un maxi viadotto, una galleria e un ponte sul Tevere lungo un chilometro e mezzo e alto 25 metri. Si sono succeduti squilli di tromba accentuati da strette di mano. Ma si resta, per il momento almeno, al punto di partenza visto che il Cipe ha fatto l’ennesimo passo indietro a cui non corrisponde nessuna presa di posizione netta da parte dell’istituzione regionale. Tutti da anni si affannano a sostenere che si tratta di un’opera strategica ma nessuno ha cercato di colmare il vuoto tra la fase progettuale e quella di messa in cantiere lasciata a marcire nei meandri della burocrazia e dei fondi perduti.
Vorrei ricordare inoltre ai colleghi consiglieri che la Cisterna Valmontone è parte integrante, anche sotto il profilo economico, del progetto del corridoio intermodale Roma – Latina e che la sua realizzazione risulterebbe monca senza un adeguato piano di mobilità che comprende la realizzazione della tangenziale est che consentirebbe di non congestionare la viabilità urbana di Latina per connettersi alla nuova 156, e soprattutto la cosiddetta “Mare-Monti”, che collegando Borgo Piave a Latina Scalo garantirebbe un sistema di trasporto su gomma sicuro che darebbe ossigeno alle imprese, come il Mof, e ai cittadini. Rivoluzionario sarebbe aprire e soprattutto chiudere i cantieri, ridurre al massimo l’impatto ambientale e i disagi per i pendolari. Invece all’orizzonte si intravedono solo paura di scegliere e di dare a questo territorio un futuro di crescita ed occupazione. I problemi quando ci sono devono essere risolti, non essere utilizzati come muro dietro cui nascondere l’incapacità di dialogo e di decidere per lo sviluppo, l’occupazione e il futuro”.