“Preannuncio che voteremo contro questa
che e’ una sorta di fiducia anomala e al buio, e che non possiamo
per nessuna ragione accordarvi. Quando ci presenterete il testo
di un decreto, lo leggeremo e avanzeremo le nostre proposte
emendative a tutela dei risparmiatori. Ma oggi, signor ministro
Padoan, signori del Governo, non potete avere la nostra fiducia.
E soprattutto non potete chiederci di perdere la memoria”. Lo
dice, intervenendo alla Camera a nome dei Conservatori e
Riformisti, Daniele Capezzone, durante il dibattito per il
decreto ‘salve-banche’.
“Da un anno e mezzo- ricorda Capezzone- da opposizione seria,
vi avevamo offerto indicazioni e soluzioni. Avete sempre e solo
detto no. Nel momento dell’introduzione del bail in, essendo noi
contrari al bail out e ai vecchi salvataggi di stato, vi avevamo
proposto un percorso di preparazione. Avete detto no. Vi avevamo
proposto una campagna capillare di informazione ai contribuenti
anche attraverso la Rai come se ne sono fatte mille- aggiunge
ancora Capezzone- per invitare i cittadini a diversificare gli
investimenti, a non mettere tutte le uova nello stesso paniere.
Avete detto no”.
Non finisce qui. “Vi avevamo proposto, al
tempo della crisi delle prime banche, di ricorrere al Fondo
interbancario di tutela dei depositi, e a fare su questo una
trattativa con l’Ue. Avete detto no, e avete preferito fare
trattative in UE solo per i vostri zero virgola e le mancette
elettorali di Renzi. Vi avevamo detto che “Atlante” 1 e 2 non
avrebbero funzionato. Vi avevamo proposto, come la Spagna, un
ricorso all’Esm. Avete detto no”, continua Capezzone.
“Avete con Renzi detto- sottolinea- che investire in MPS era un
“affare”. Avete millantato soluzioni impossibili. Avete negato il
problema per non turbare la vostra campagna referendaria. Ora ci
chiedete un voto al buio, per renderci corresponsabili, senza
farci vedere il decreto che avete nel cassetto. Dopo decenni di
mala politica, e sappiamo di quale politica, in MPS. Vi diciamo
no. E vi sfidiamo a spiegarci perche’ voi abbiate sempre detto no
alle nostre proposte, serie e fattibili. E ora vorreste che noi,
con voi, presentassimo il conto ai contribuenti. Troppo comodo.
Da ultimo, una nota di amarezza per noi come Camera. Che una
discussione cosi’ grave avvenga con la partecipazione di appena
50 deputati e’ molto triste”, conclude Capezzone.