Il Consiglio della Bce ha deciso di aumentare di e comunica che saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario
La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75%, quello sui depositi al 3,25%, e quello sui prestiti marginali al 4%. Lo comunica l’Istituto centrale. “Le prospettive di inflazione – scrive la Bce – continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo. Alla luce delle continue pressioni inflazionistiche elevate, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave. L’inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale rimangono incerti”.
“Le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”, scrive ancora la Bce nel comunicato diffuso dopo le decisioni di politica monetaria, aggiungendo che “il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione”. La Bce interromperà i reinvestimenti del programma di acquisti App a partire da luglio. Per quanto riguarda gli investimenti del programma di acquisti pandemico Pepp, la Bce proseguirà i reinvestimenti dei titoli in scadenza almeno fino alla fine del 2024.
“Non stiamo facendo una pausa” nei rialzi dei tassi, “sappiamo che abbiamo ancora strada da percorrere”: lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. Nella riunione di oggi c’è stata una “varietà di visioni”, ma “tutti concordavano che un aumento era necessario”, ha aggiunto. Lagarde ha spiegato che la decisione di rialzare i tassi di 25 punti base è stata presa con un “consenso molto ampio”, anche se alcuni hanno espresso opinioni differenti. Per quanto riguarda i prossimi passi, la presidente ha ribadito più volte che “non sappiamo quel è il ‘magic number’”, ovvero il tasso terminale, “ma sappiamo che è un percorso e noi siamo in cammino”, Di certo, ha aggiunto, siamo in territorio restrittivo “ma non ancora sufficientemente restrittivo” perché gli effetti della trasmissione monetaria non si vedono sull’economia reale. “L’inflazione sta scendendo ma non stiamo ancora vedendo un impatto completo”, ha detto. Inoltre, ha spiegato la presidente, “non siamo dipendenti dalla Fed, noi possiamo decidere di alzare ancora se la Fed si ferma”. “Il settore bancario si è dimostrato resiliente”o ha detto la presidente della Bce sottolineando che permangono ” significativi rischi al rialzo sulle prospettive di inflazione” e che la guerra in Ucraina “potrebbe di nuovo aumentare i costi di energia e cibo e un aumento duraturo delle aspettative di inflazione sopra il nostro obiettivo o aumenti salariali superiori al previsto o margini di profitto, potrebbe anche far salire l’inflazione nel medio termine”.
‘Le banche si sono preparate ai rimborsi Tltro’ Il Tltro non “è una sorpresa” e le banche dell’eurozona “si sono preparate” in vista della scadenza dei rimborsi a giugno, in molti casi anticipandoli. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in merito alle operazioni di rifinanziamento agevolati varati ai tempi della presidenza Draghi. La presidente ha sottolineato come il consiglio valuterà l’andamento del mercato e “non mi sorprenderei se alcuni strumenti attuali venissero utilizzati più frequentemente”. In ogni caso per fare fronte alla liquidità, la “Bce ha dimostrato di saper essere creativa”.
‘Non siamo dipendenti dalla Fed‘ “Non siamo dipendenti dalla Fed, la Bce è indipendente, siamo due aree diverse e le nostre decisioni rispondono al nostro mandato di raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2% nel medio periodo”: lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. “Prendiamo in considerazione molte variabili” quando si prendono le decisioni sui tassi, “ma la Fed non è tra queste”, ha aggiunto.
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