Incontro Sud Pontino: Besson: “Il sistema deve essere in grado di affrontare carenze anche peggiori di quella attuale, per questo il piano di interventi programmato a suo tempo non è sufficiente.”
Addessi “Comprendiamo e non sottovalutiamo i disagi avvertiti dalla popolazione ma il gestore può agire solo all’interno di un piano degli interventi approvato dai Sindaci stessi”
Si è svolto oggi, presso la sede della Provincia di Latina a Formia, su convocazione della Segreteria Tecnico Operativa dell’Ato4, l’incontro richiesto dai Sindaci del Sud Pontino, alla luce degli eventi occorsi nei mesi di luglio e agosto di quest’anno.
Il Gestore, chiamato a relazionare sui fatti, ha aperto presentando i dati sullo stato di deterioramento della rete del Sud Pontino, un’infrastruttura idrica debole, con perdite fisiche che rappresentano circa il 70% dell’acqua immessa in rete e un rendimento di rete medio pari solo al 21%, contro il 29% dell’intero Ato4.
La rete idrica del Sud Pontino, infatti, rappresenta il 16% dell’intero Ato4, ma pesa ben il 25% in termini di perdite di rete.
A fronte di ciò, è evidente che i diversi eventi che possono aver luogo, rischiano di mettere in crisi un sistema già fragile.
Si è passati, in seguito, a discutere nel dettaglio gli eventi che hanno caratterizzato i mesi estivi del 2016.
Acqualatina ha chiarito che è necessario distinguere nettamente tra gli eventi di luglio e quelli di agosto.
Gli eventi che hanno avuto luogo nel mese di luglio, infatti, sono stati generati da problematiche di natura prettamente tecnica, ci sono stati 7 eventi slegati tra loro e riguardanti componenti elettromeccaniche delle centrali di produzione e singoli tratti di rete.
Per far fronte a tali eventi, Acqualatina ha agito con sollecitudine, e nel pieno rispetto degli standard contrattuali, sul fronte tecnico, mettendo in campo i lavori di riparazione, sul fronte della gestione dell’emergenza, con mezzi sostitutivi, sono state impiegati tutti i mezzi a disposizione, tra autobotti mobili e serbatoi fissi, e ha diffuso una puntuale e costante informazione, attraverso l’utilizzosia i mezzi tradizionali (email e PEC), che attraverso web e social.
L’intensa attività svolta dal gestore, che ha registrato un miglioramento nelle performance, con una diminuzione significativa dei tempi di intervento sui guasti, pur necessaria al contenimento dei disagi, non è stata sufficiente a sostenere un sistema che denuncia una tale fragilità strutturale e quindi non ha evitato i numerosi disagi con effetto diretto sul territorio.
Nel mese di agosto, invece, gli eventi sono stati generati da un’anomala carenza idrica nelle falde naturali che ha interessato il Sud Pontino, così come altre zone d’Italia, dovuta alla scarsità delle piogge degli ultimi 24 mesi, come dimostrato dai dati pluviometrici presentati.
Dal confronto delle portate 2016 delle centrali Mazzoccolo e Capodacqua con quelle del 2015, infatti, si rileva un deficit di circa 166 litri al secondo, mentre il confronto tra la portata disponibile nel 2016 e quella del 2012, anno di un’altra rilevante carenza idrica, registra un deficit di 62 litri al secondo.
Quest’anno, dunque, il territorio è stato oggetto di una crisi idrica ancora più pesante di quella del 2012.
Il gestore ha reagito mettendo in campo un piano d’azione più imponente e strutturato rispetto al 2012, utilizzando manovre di riduzione e regolazione di pressione prima impossibili, ma ciononostante, il disagio sofferto è stato assolutamente rilevante.
«I dati rilevati dimostrano che i fenomeni di carenza idrica sono in netta crescita, a fronte di ciò, occorre implementare una soluzione robusta, che vada oltre quanto programmato nel 2014 – ha affermato l’Amministratore Delegato di Acqualatina, Ing. Raimondo Luigi Besson – Il sistema deve essere posto in grado di affrontare carenze come quella attuale e anche peggiori, per questo il piano di interventi progettato a suo tempo non è sufficiente.».
«Vorrei sottolineare l’importanza e il delicato ruolo della Conferenza dei Sindaci – afferma il Presidente di Acqualatina, Avv. Giuseppe Addessi – Ora, più che mai, c’è bisogno di un intervento sinergico e di uno sforzo comune. Comprendiamo e non sottovalutiamo i disagi avvertiti dalla popolazione, di cui oggi, giustamente, i Sindaci si sono fatti portavoce, ma noi possiamo agire solo all’interno dei mezzi messi a disposizione da un piano approvato dai Sindaci stessi».
In conclusione dei lavori, il Gestore ha illustrato l’avanzamento dei lavori a partire dal Piano degli interventi previsti nel 2014, che prevedeva circa 9,5 milioni di euro, di cui sono stati attivati tutti gli interventi ad oggi, per un valore di circa 5 milioni di euro tra interventi conclusi e lavori in corso.
L’analisi presentata ha, in conclusione, fatto registrare la necessità di intervenire su due filoni paralleli: il potenziamento delle fonti esistenti e l’attivazione di ulteriori fonti di approvvigionamento, soluzione che dovrà dare un ritorno in breve tempo, e poi, una importante accelerazione del piano di ricerca perdite fisiche, che rimane l’azione strategica di maggior rilievo, e che potrebbe comportare già dalla prossima estate un recupero di 80 litri al secondo per il sud pontino.