Sabato 18, il Partito della Rifondazione Comunista di Roma, sarà in piazza del Popolo nella manifestazione nazionale indetta dalla CGIL che chiede Pace, lavoro, giustizia sociale, democrazia.
Riteniamo che questa manifestazione, pur arrivando a seguito di un percorso territoriale di assemblee sindacali, non debba essere una conclusione, ma il momento di avvio di un processo di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici che possa giungere alla convocazione di uno sciopero generale Contro la guerra ed il carovita.
“Le irresponsabili azioni del governo Draghi, – afferma Marco Bizzoni, segretario della federazione romana del PRC – sono spacciate sui media per un bene per l’Italia, tuttavia, man mano che passa il tempo, è sempre più evidente che sono un danno per le lavoratrici ed i lavoratori italiani. L’economia di guerra sta mangiando i magri salari e riducendo le opportunità di lavoro, malgrado l’estrema precarizzazione realizzata con Jobs Act. Oltre a ciò l’invio di armi e le sanzioni hanno reso l’Italia paese cobelligerante, ampliando i rischi di coinvolgimento diretto nella guerra.”
La Pace, prima di tutto, è quello che chiedono le lavoratrici ed i lavoratori, e per costruirla non sono utili le armi, ma la diplomazia ed i negoziati. La Pace è la condizione generale necessaria per iniziare anche mettere fine alla guerra della precarietà lavorativa, voluta in Italia dagli oligarchi nostrani, per imporre alle lavoratrici ed ai lavoratori salari da fame che li costringono alla precarietà anche nella vita.
Rifondazione Comunista chiede che lavoratrici e lavoratori, parte debole del mondo del lavoro, tornino ad essere tutelati anche per legge, nei confronti della parte forte del mondo del lavoro; gli oligarchi nostrani.
Chiediamo la riduzione generalizzata degli orari di lavoro, per poterlo redistribuire a chi non l’ha, un salario minimo legale di 10 euro netti orari che abbia anche tutte le tutele contrattuali, il diritto al reddito, senza condizionalità, per tutti e tutte coloro che il lavoro non ce l’hanno, la possibilità di andare in pensione mentre si è in vita, dopo 40 anni di lavoro oppure a 60 anni di età, il periodico adeguamento delle pensioni al costo della vita, il taglio dellle spese militari la tassazione sulle ricchezze superiori al milionedi euro, lo stop agli aumenti delle bollette e i prezzi calmierati sui generi di prima necessità,
Per questi motivi invitiamo i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini e le cittadine ad essere Sabato 18 in piazza del Popolo insieme a noi.
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