Il primo bilancio della Campagna Nazionale contro l’aumento delle bollette che, dai primi di dicembre, Rifondazione Comunista sta portando avanti a Roma è altamente positivo. A conclusione della prima fase della campagna abbiamo deciso di inviare una petizione al Sindaco e al Consiglio Comunale chiedendo intervenire sulle difficoltà dei cittadin* romani.
Gli incrementi vertiginosi dei costi di luce e gas, non solo generano aumento delle bollette, ma trascinano con se l’impennata di un’inflazione che si trasferisce ai prodotti di prima necessità, generando un complessivo aumento del costo della vita a fronte di salari che ristagnano e talvolta recedono.
“Il Sindaco ed il Consiglio Comunale di Roma – afferma Marco Bizzoni neosegretario della federazione romana del PRC, non solo dovrebbero dichiarare cosa ne pensano di questo tema, ma si dovrebbero attivare contro l’aumento del carovita, cercando di dare sollievo alle difficoltà di chi vive a Roma.”
La crisi sociale ed economica sempre più grave che stiamo vivendo, viene pagata in maniera maggiore da chi sta in basso; dalla classe lavoratrice e dai ceti popolari. Tuttavia il Governo Draghi ha deciso di non tassare i superprofitti delle aziende energetiche e si è impegnato a fornire miliardi di euro di aiuti alle grandi imprese che reclamano per l’aumento dei costi energetici, mentre alle classi popolari regala lo sblocco degli sfratti, dei licenziamenti ed il sostanziale immobilismo di fronte all’aumento delle bollette.
Rifondazione Comunista chiede che Sindaco e Consiglio si impegnino direttamente contro il carovita, per quanto possono, con gli strumenti di Roma Capitale e si attivino facendo presente al Governo le possibili soluzioni per limitare l’impatto sulla classe lavoratrice di quegli aumenti.
Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra europea Roma, Castelli, Litoranea
Roma 31 gennaio 2022
Di seguito la petizione, del PRC-Se Roma, Castelli, Litoranea, inviata al Sindaco ed al Consiglio Comunale:
“Gli aumenti vertiginosi per le bollette di luce e gas, che da luglio a dicembre hanno visto un incremento del 42,6% della luce e 31,9% del gas, dimostrano che la privatizzazione e la liberalizzazione del settore energetico ha provocato un aumento dei costi e un peggioramento dei servizi.
Evidenziato che:
Tenuto conto che dall’apertura alla concorrenza e dalla liberalizzazione del settore energetico, i prezzi dell’elettricità e del gas in Italia sono aumentati, a fronte del fatto che la media europea dei costi per i consumi energetici è del 20% in meno.
I cittadini del Comune di Roma ritengono inammissibili questi aumenti tanto più alla luce dell’aumento della povertà e alle crescenti difficoltà di fasce sempre più ampie della popolazione a causa della pandemia, e promuovono questa raccolta di firme per chiedere, al Sindaco e all’Amministrazione comunale:
di attivarsi attraverso l’Anci affinché vengano intraprese tutte le iniziative necessarie contro questi aumenti;di attivarsi al fine di restituire agli utenti Acea gli extraprofitti indebitamente percepiti e regolamentare le future bollette della partecipata:
di attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché si blocchi l’aumento delle bollette di gas e elettricità, si riduca al 5% l’IVA che paghiamo sulle bollette, si eliminino oneri di sistema obsoleti e si dia finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali;
di attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché sia revocato il totale passaggio al mercato libero che scatterà il prossimo 1° gennaio 2024.”
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