Il sindaco Gualtieri, da candidato, chiese al ballottaggio il voto ai romani di sinistra affinché le destre non amministrassero Roma e si impedisse la realizzazione di inceneritori per chiudere il ciclo dei rifiuti che avevano in programma.
Passata la festa gabbato lo santo. Oggi il Sindaco Gualtieri fa proprie le politiche sui rifiuti promosse dalle destre, annunciando la realizzazione di un inceneritore e ottenendo il plauso dei “calendiani”, forti del loro successo elettorale finanziato da lobby e oligarchi nostrani, ma umiliando le liste che nella sua maggioranza si richiamano all’ecologismo; che fino ad ora su questo progetto hanno solo farfugliato parole incomprensibili.
Già in campagna elettorale Rifondazione Comunista ha denunciato che le politiche di Gualtieri, al di là di quanto scritto nei programmi elettorali, sarebbero state omologhe a quelle delle destre. La formazione di una Giunta orientata agli interessi di Lorsignori aveva sostanzialmente ribadito quella previsione. L’annuncio della realizzazione di un inceneritore trova oggi la definitiva conferma di quanto dicemmo allora.
“I cittadini e le cittadine di Roma – afferma Marco Bizzoni, segretario della federazione PRC di Roma – sono disorientati da una scelta che viene annunciata come la soluzione finale al problema dei rifiuti, poiché la propaganda sul tema è insistente e inizia già con il nome con cui è stato definito l’inceneritore: “termovalorizzatore”, come se creasse un misterioso valore. La propaganda viene ossessivamente rilanciata con affermazioni prive di logica, ma persuasive “lo hanno tutte le grandi città” e insiste ammiccando ad una salvifica evoluzione tecnologica, “sarà di ultima generazione”. Come se la riduzione percentuale della quantità complessiva dei fumi di combustione e delle ceneri, classificate come rifiuti tossici speciali, prodotte dagli inceneritori, fosse chissà quale miracolo ecologico.
La vera scelta di ultima generazione nella chiusura del ciclo dei rifiuti, non è quella moderna fatta 20 anni fa dalla città di Copenaghen, ma quella attuale di una politica di rifiuti zero su cui si stanno orientando, per il futuro, tutte le grandi città del mondo.” E’ quindi necessario affrontare la chiusura del ciclo dei rifiuti con le quattro R: Riduzione, Riciclaggio, Recupero e Riuso dei materiali prodotti.
Malgrado l’annuncio di Gualtieri abbia immediatamente prodotto l’opposizione di una parte dell’intellettualità di Roma, dell’associazionismo e del sindacato, il rischio che l’inceneritore sia realizzato concretamente è divenuto molto alto. Infatti nel Decreto Legge aiuti, che il Governo ha emanato il 3 maggio, è stato inserito un articolo che attribuisce al Sindaco di Roma poteri commissariali. Ciò significa che il Sindaco potrà evitare di sottomettersi a tutte le procedure democratiche e di confronto previsti dalle normali procedure amministrative, ma avrà poteri decisionali molto ampi e privi di responsabilità personale, poichè è previsto lo scudo legale contro i danni prodotti dalle scelte fatte dal commissario.
L’inceneritore è un mezzo orientato prevalentemente a privatizzare profitti e socializzare i costi, il suo scopo principale non risiede nella sostenibilità e qualità del servizio, ma nell’assicurare profitti ai nostri oligarchi. I cittadini e le cittadine di Roma hanno invece bisogno di un servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti efficace, efficiente ed ecologicamente sostenibile, consentendo un alto livello di qualità della vita. Per questo Rifondazione Comunista sollecita tutti i soggetti contrari all’inceneritore ed i cittadini e cittadine consapevoli a coordinarsi in una lotta comune, per generare una massa critica sufficiente ad impedire la realizzazione di questo scellerato progetto.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea federazione Roma, Castelli, Litoranea
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