Tuttavia, le scriventi Associazioni, non possono mostrare alcuna soddisfazione al riguardo per il semplice motivo che sembra di assistere ad un tira e molla basato soltanto su percentuali che di per sé non hanno alcun significato se non sono legate a specifici piani di investimento.
Infatti, non è dato comprendere quali impieghi dovranno avere le somme che, è bene evidenziarlo, avranno cadenza annuale, per cui al 3,5% di quest’anno (perché, molto probabilmente, l’aumento avrà decorrenza retroattiva) si sommeranno altri 3,5% per gli anni futuri, fino a quando non è dato sapere.
È opportuno ricordare ai Sindaci dell’ATO4 che queste Associazioni stanno chiedendo da mesi che siano resi noti i dati delle dispersioni che l’odierna governance di Acqualatina sostiene essere del 75% pur se nel 2016 venne deliberato un adeguamento annuale del 3,9% a sommarsi per i successivi 8 anni al fine di rendere disponibile ad Acqualatina l’importo di 150 milioni di euro per ridurre le perdite dal 50 al 30%.
Appare, pertanto, incredibile, se non paradossale, che le perdite invece di ridursi siano persino aumentate del 50% rispetto a quanto veniva dichiarato 8 anni fa.
Ed inoltre, si parla di riduzioni delle dispersioni dell’acqua, ma non si comprende quali altri investimenti dovrebbero essere effettuati con le somme poste a carico degli utenti, quali, ad esempio, il trattamento dei fanghi, le manutenzioni dei depuratori e delle reti fognarie e così via.
Vi è anche da sottolineare che Acqualatina, negli ultimi anni, oltre ai fondi del PNRR, che dovrebbero avere specifiche destinazioni ha anche ricevuto finanziamenti per diversi milioni di euro per fare fronte alla siccità del 2016, senza che si sia a conoscenza di quali tipologie di opere siano state effettivamente eseguite.
Tuttavia, come abbiamo già fatto notare, registriamo un assordante silenzio da parte del CdA di Acqualatina su questioni che rischiano di diventare scottanti ad iniziare, come più volte sottolineato, la comunicazione di dati oggettivi relativi alla effettiva quota di dispersioni, per quella che riteniamo essere la troppa nebulosità che attornia la gestione del sistema idrico integrato.
A tal proposito, le scriventi Associazioni ricordano ai Sindaci dell’ATO4 le responsabilità che si assumeranno qualora approvassero l’adeguamento tariffario così come, dalle notizie di stampa, ci risulta essere stato approvato dall’Ufficio di Presidenza, poiché riteniamo di dover sottolineare la necessità di una effettiva ponderazione delle decisioni che dovranno assumere, anche alla luce delle criticità che le scriventi Associazioni stanno da troppo tempo mettendo in evidenza, senza peraltro considerare quelle ricadenti sugli eventuali mancati controlli rispetto ad un sistema idrico che meriterebbe maggiore attenzioni sia da parte del socio pubblico, ovvero la Conferenza dei Sindaci, che detiene la quota azionaria maggioritaria del 51% e che devono tutelare in primo luogo i diritti dei loro concittadini, sia, probabilmente, da parte delle altre Autorità.
Le Associazioni di tutela dei Consumatori attiveranno tutte le iniziative ritenute più opportune affinché i sindaci assumano le decisioni migliori nel rispetto degli interessi dei loro stessi concittadini”.
Così, in una nota, le associazioni A.E.C.I., Consumatori e Famiglie, CODACONS, CODICI e FEDICONS.