Un bollino sugli alimenti con semaforo rosso, giallo o verde per dire quelli che fanno bene o male. Alimenti come il prosciutto San Daniele, quello di Bassiano che tutti noi apprezziamo, o il Pecorino Romano avrebbero il semaforo rosso.
Un sistema che consentirebbe per assurdo alla Red Bull, nota bevanda energetica, di prendere un verde pieno, mentre alla nostra mozzarella di Bufala sarebbe attribuito l’ arancione e al Parmigiano Reggiano il rosso.
Una situazione paradossale dovuta al fatto che non si tiene conto delle proporzioni di prodotto consumate all’interno di un pasto equilibrato ma si valutano solo i contenuti di grassi, zuccheri e sale dentro 100 grammi di prodotto, venendo meno al principio che nessun prodotto fa male in sé: fa male solo se ne mangiamo troppo.
Un all’allarme che ha lanciato qualche settimana fa il nostro Matteo Salvini a Porta a Porta, proprio dopo l’incontro avuto con la nostra delegazione al Parlamento Europeo in cui abbiamo illustrato tutti i dossier più critici per il nostro Paese.
«Contro quest’ennesimo danno alla nostra economia – spiega l’Eurodeputato pontino della Lega, Matteo Adinolfi -, come Lega e Gruppo Id, cercheremo in Europa di lavorare nelle varie commissioni per evitare un’ulteriore penalizzazione per le nostre produzioni d’eccellenza: nazionali e pontine».
Purtroppo poi si avvicina la data di entrata in vigore del Regolamento Ue numero 775 del 2018, il 1° aprile del prossimo anno, quando decadranno tutte le norme sull’origine dell’ingrediente primario in etichetta introdotte in via sperimentale dal nostro Paese. A meno che compaiano elementi come il tricolore che ne richiamino l’ italianità i produttori potranno omettere ogni riferimento al Paese d’ origine degli ingredienti. Un altro elemento che favorisce Germania e Nord Europa a scapito dell’agricoltura italiana e locale.
«Anche su questo tema come Lega non faremo mancare il nostro impegno a favore dei prodotti Italiani, perché per citare il nostro Matteo Salvini: ‘Anche fare la spesa oggi è un atto politico’ a supporto – aggiungo io – del nostro Paese e del nostro territorio».