Ancora una tragedia durante una battuta di caccia, ancora una persona uccisa accidentalmente da un colpo di fucile partito per sbaglio. Dopo il sedicenne ammazzato per errore da un amico di 17 anni, ieri nel Pavese, oggi nella Bergamasca un venticinquenne è inciampato durante una battuta di caccia e dal suo fucile è partito un colpo che ha raggiunto e ucciso lo zio Onorio Dentella, 64 anni, di Aviatico. Inutili per lui i soccorsi. Il 118 ha inviato ad Aviatico l’elisoccorso, ma per Dentella, conosciuto nel paese bergamasco perché la famiglia gestisce una salumeria, non c’era ormai più niente da fare. E nel frusinate, Tra Pontecorvo e Cassino, si è sfiorata la tragedia durante una battuta di caccia al cinghiale Un cacciatore di 26 anni, di Piedimonte San Germano, è rimasto ferito a una gamba dal colpo sparato da un compagno. Il giovane é stato ricoverato in ospedale, ma le sue condizioni non preoccupano.
Ieri, un ragazzo di 16 anni, Aldo Barbieri, è stato ucciso da un colpo di fucile sparato dall’amico del cuore di 17 anni, con il quale era andato a una battuta di caccia all’insaputa dei genitori. I due ragazzi si erano spinti con i cani nella campagna del paese attorno a Castana (Pavia) , nell’Oltrepo Pavese. Aldo Barbieri, che viveva anni alla frazione Bosco Caselle di Pietra dé Giorgi (Pavia), è stato ucciso da una fucilata esplosa per errore da R.B., poi denunciato per omicidio colposo. Denunciati per omessa custodia delle armi i parenti proprietari dei fucili: Rossano Barbieri, 49 anni, zio del ragazzo che ha sparato, e Roberto Barbieri, 60 anni, padre della vittima (i due sono omonimi ma non parenti). Pare non sapessero nulla della battuta organizzata dai ragazzi. Forse il diciassettenne ha pensato di aver visto una lepre e ha sparato, colpendo l’amico a un fianco. Il proiettile ha ferito gravemente Aldo, che pochi minuti dopo è morto. L’autopsia sul suo corpo chiarirà nei dettagli l’accaduto. E’ stato lo stesso diciassettenne ad avvertire i parenti di entrambi, che si trovavano in un vicino roccolo.
I due incidenti mortali in due giorni riaprono le polemiche sulla caccia. A chiedere di fermare la ‘strage di civili’ è l’Associazione vittime della caccia, secondo cui “in neppure 35 giorni ci sono già stati 13 morti e 33 feriti”. Non è d’accordo Osvaldo Veneziano, presidente dell’Arci Caccia, secondo il quale incidenti come quelli avvenuti nelle ultime ore, “possono accadere a chiunque. Anche a chi guida l’auto, fa sci e pratica l’alpinismo” e invita a “non demonizzare” l’attività venatoria ma chiede anche ai cacciatori di rispettare le norme di sicurezza, che peraltro “andrebbero perfezionate”.