Comparotto: «Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti»
A Tolfa, in provincia di Roma, un uomo è morto ieri pomeriggio durante un’uscita di caccia. La vittima, a quanto si apprende, è un quarantaduenne ucciso da un colpo di fucile sparato da un ventisettenne, compagno di battuta, che lo avrebbe scambiato per una preda da colpire.
L’Organizzazione internazionale per la protezione animali (Oipa) chiede a Governo e Parlamento di valutare seriamente le conseguenze dell’attività venatoria sulla sicurezza pubblica e di mettere mano alla legislazione in materia per evitare che, a fine stagione venatoria, si continui a fare la conta dei morti: cacciatori e non.
«La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per esempio facendo una passeggiata in un bosco», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Quello delle vittime della caccia è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni. Eppure, dato il conteggio delle vittime, Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti. Quante vittime umane, senza considerare gli animali, dovrà ancora fare l’attività venatoria prima che questa circostanza diventi un allarme sociale? Occorrerebbe un giro di vite legislativo per eliminare alla radice questo grave problema di sicurezza pubblica».
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