Buona la prima, anzi no. L’antipasto della stagione 2013/2014 servito con la finale di Supercoppa Italiana è stato subito indigesto per la Lazio che, oltre a doversi leccare rapidamente le ferite dopo il poker incassato dalla Juventus, inizierà il campionato domenica, con l’Udinese – con la Curva Nord chiusa per razzismo. Nel corso del match disputato contro gli juventini, il settore dell’Olimpico occupato dallo zoccolo duro della tifoseria biancoceleste ha infatti indirizzato, come scrive il giudice sportivo, ”al 16′ ed al 28′ del primo tempo e continuativamente dal 20′ al 43′ del secondo tempo, grida e cori espressivi di discriminazione razziale nei confronti di tre calciatori della squadra avversaria”: per la cronaca Pogba, Asamoah ed Ogbonna. Episodi su cui è intervenuto anche il ministro Cecile Kyenge: “Siamo partiti con un percorso che porterà a rafforzare le leggi nazionali e internazionali su questi temi e ad avviare un percorso di formazione, sensibilizzazione e campagne d’informazione in tutti i settori tra cui lo sport”.
Se la squadra di Petkovic è ancora alla ricerca del giusto assetto tattico, i soliti tifosi (ma c’è stato anche chi ha cercato di coprire con i fischi gli ormai noti ‘buu’) sembrano già in forma, dopo che nella passata stagione hanno costretto il club capitolino a giocare a porte chiuse in due match di Europa League (Stoccarda e Fenerbahce), a causa dei cori antisemiti nella partita con il Tottenham. A pagare sono il resto dei supporter: gli abbonati non saranno spostati in un altro settore; solo chi ha acquistato il tagliando potrà chiederne il rimborso. ”Mi hanno fatto molto male i ‘buu’ ai giocatori neri della Juve, non capisco perché si continui a fare questi cori — e’ lo sfogo su Facebook dell’ex Dabo -. Nel mondo la gente pensa che tutti i laziali sono razzisti. A me in Francia mi prendono in giro perche’ tifo Lazio e sono di colore, non mi capiscono e questa cosa mi fa malissimo. Spiego che i laziali non sono razzisti ma poi quando sentono i ‘buu’ come ieri che cosa posso rispondere?”. Il presidente della Fifa, Joseph Blatter intanto ha approvato i provvedimenti contro gli episodi di razzismo (oltre a Roma un altro si è verificato a Monaco di Baviera), annunciando la riunione della task force per il 12 settembre.
Ma a pagare per questo triste primato (la Lazio è il primo club a scontare questo tipo di squalifica, poi toccherà alla curva della Roma nella prima casalinga con il Verona) è anche la squadra che, contro l’Udinese, esordirà con l’handicap. Non bastassero già i quesiti a cui Pektovic dovrà rispondere al più presto: Biglia e Ledesma possono coesistere in campo senza un mediano come Gonzalez e Onazi? Hernanes può giocare per l’intera stagione, nel 4-2-3-1, in un ruolo (da trequartista) che non ama? Klose, apparso ieri troppo isolato, ha bisogno di una spalla di livello? In Turchia danno per certo l’acquisto dell’attaccante Ylmaz dal Galatasaray per 15 milioni di euro. La Lazio non conferma, ma intanto rischia (a fine stagione) di perdere proprio il tedesco: ”La Bundesliga potrebbe essere un’opportunità per me, posso immaginare di finire lì la mia carriera”, dice Klose ai media del suo paese. Ci prova capitan Mauri, ieri in tribuna per la squalifica di 6 mesi rimediata nel primo grado del processo al Calcioscommesse, a scuotere un po’ i compagni e l’ambiente. ”Una sconfitta – scrive sul suo sito internet – non cancella un finale di stagione ricco di gioie…non molliamo!La nuova stagione e’ ancora tutta da scrivere! Forza Lazio sempre”.