venerdì 22 Novembre 2024,

Cronaca

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Camorra, DIA confisca beni per 2 mln a famiglia D’Alterio

scritto da Redazione
Camorra, DIA confisca beni per 2 mln a famiglia D’Alterio

La Dia di Roma ha anche eseguito misura di prevenzione personale nei confronti dei pregiudicati D’Alterio Giuseppe (nato nel 1956), D’Alterio Luigi (1979), D’Alterio Melissa (1981) e D’Alterio Armando (1983), padre e figli, nel 2010 tratti in arresto all’esito dell’indagine ‘Sud Pontino’. Il provvedimento è stato adottato dal Tribunale di Latina al termine di un iter processuale avviato con la formulazione di un’articolata proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali e personali, che seguiva il sequestro d’urgenza dei beni emesso sempre nel 2010 dalla Dda di Napoli, a conclusione dell’attività investigativa summenzionata.
La confisca dei beni – spiega un comunicato – consiste in 2 società di trasporto e relativi beni strumentali, immobili e mobili registrati, 4 fabbricati, 1 terreno, 26 veicoli, 17  rapporti finanziari. In particolare, Giuseppe D’Alterio, detto O’Marocchino, pluripregiudicato, insieme all’amico e sodale Costantino Pagano (altro pluripregiudicato organico ai Casalesi) ha rappresentato per lungo tempo un punto di riferimento nel Mof (Mercato Ortofrutticolo di Fondi) per il ‘clan dei Casalesi’ per via dei suoi stretti legami con pregiudicati campani lì operanti e a lui contigui per collaborazioni di vecchia data e già noto per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe nel settore della carne, nonché all’immissione sul mercato nazionale di sostanze alimentari nocive, in contiguità anche con esponenti della famiglia mafiosa dei Rinzivillo di Gela.
D’Alterio Luigi e D’Alterio Armando, celandosi sotto la funzione di autisti delle ditte di trasporto sequestrate, erano però uomini di fiducia di D’Alterio Giuseppe e Pagano Costantino, rivelandosi impegnati a prestare la propria attività a favore dell’organizzazione di Casal di Principe per l’ acquisizione del monopolio del trasporto, facendo all’occorrenza anche da intermediari per l’organizzazione stessa, collaborando al compimento di attività estorsive nei confronti dei fruitori e dei clienti del Mof, alla imposizione con la forza sul territorio del loro monopolio anche nei confronti di soggetti appartenenti a clan avversi, nonché al procacciamento ed alla custodia di  armi.
D’Alterio Melissa svolgeva invece la funzione di gestore delle società di trasporto, di fatto controllate per suo tramite e fedeltà dal gruppo criminale individuato. La confisca segue le Ordinanze di Custodia Cautelare e il sequestro beni ottenuto dai magistrati due anni fa grazie alle indagini del Centro Operativo Dia di Roma, il quale durante l’operazione SUD PONTINO colpì il sodalizio criminale impiantatosi nel Mof e che, forte dell’appoggio del gruppo camorristico capeggiato da Francesco Schiavone, si preparava a divenire egemone nel controllo del trasporto dell’ortofrutta in tutta Italia e in particolar modo sull’asse Fondi-Torino.

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