E’ in corso di esecuzione, dalle prime ore di stamani, una vasta operazione anticamorra da parte dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, che vede l’impiego di oltre 100 militari tra Lazio, Campania, Sicilia e Calabria. Il valore dei beni sottoposti a sequestro, tra cui concessionari di auto, uno stabilimento balneare e centinaia di unità immobiliari, ammonta a oltre 50 milioni di euro, riconducibili al sodalizio criminale organizzato dai fratelli Ascione, indiziati di contiguità al clan Mallardo.
Ci sono anche una villa con piscina, composta da 29 stanze, a Formello (Roma) e 70 rapporti bancari tra i beni per un valore di venti milioni di euro confiscati dalla Dia a Nicola Defina e ad altre persone legate alla cosca dei Gallico della ‘ndrangheta. Secondo quanto riferisce la Dia, una delle persone cui sono stati confiscati i beni negli anni scorsi rimase vittima di un agguato mafioso in cui fu ucciso Alfonso Gallico, capo dell’omonima cosca di Palmi, che era insieme a lui. La società Adonis, holding del gruppo di 18 società che sono state confiscate, aveva varie sedi a Roma ubicate tra il quartiere Coppedé ed i Parioli, in una zona dunque lussuosa della capitale. Le indagini hanno rivelato, secondo la Dia, un particolare meccanismo societario, denominato “trust”, che garantisce, oltre a vantaggi fiscali nell’ambito dell’Unione europea, il trasferimento della proprietà, consentendo l’anonimato e rendendo così estremamente difficoltoso individuarne l’effettiva titolarità. Il sequestro dei beni sottoposti adesso a confisca era stato disposto dal presidente della terza sezione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, in accoglimento della richiesta fatta dalla Dda sulla base delle indagini svolte dal Centro operativo Dia della capitale.