“La mia battaglia è per affermare uno Stato di diritto, per affermare il diritto di un cittadino a non essere distrutto da una idiozia, tipo la nomina di un project manager. In tutta Italia ci sono migliaia di project manager nominati, per quale motivo l’unico project manager per cui si avvia un procedimento giudiziario e’ quello di Salerno. Nessuno ha ancora risposto a questa domanda. E’ una vergogna“. Lo ha detto Vincenzo De Luca, governatore premiato dalle urne in Campania ma sospeso per effetto della Legge Severino, su Radio 1, nel corso di un confronto con Valeria Ciarambino, candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Campania alle scorse elezioni regionali.
“Infine, – ha aggiunto De Luca – faccio la mia battaglia, per impedire che l’Italia sia un Paese paralizzato dalla paura della firma. Perché, mentre i miei interlocutori politici si divertono a ballottarsi con le carte bollate e i ricorsi, il quadro reale dell’Italia è questo. In questo contesto di incertezza normativa, nessuno decide piu’ niente“.
“Nella pubblica amministrazione – ha ricordato De Luca – non c’è più nessun dirigente che firmi una carta perché sono paralizzati dalla paura. Perché il quadro normativo è tale da rendere impossibile la trasformazione urbana senza avere un abuso d’ufficio. Queste sono le questioni di sostanza a cui dovremmo applicarci. Altro che le imbecillità delle carte bollate e dei ricorsi“. “Ciò premesso, – ha sottolineato il presidente sospeso della Campania – io mi sono mosso e mi muoverò nel rigoroso rispetto delle leggi dello Stato“. “Se le leggi sono in contraddizione l’una con l’altra, – ha ribadito De Luca – apriamo una battaglia di opinione contro il Parlamento italiano per superare una legge che, lo ripeto, anche se nel Movimento 5 Stelle fanno finta di non vederlo, e’ l’unica legge ‘ad personam’“.