“Sono contento per L’Aquila, città nel cuore di ogni Italiano, che ha presentato un buon dossier di candidatura. Ho difeso l’imparzialità della giuria al momento di alcune frizioni nate intorno alla candidatura di Latina, dove in modo inopportuno è stata tirata in ballo un messaggio di auguri della premier Meloni, e la difendo anche oggi, in occasione di questa scelta. Con altrettanta determinazione stigmatizzo, però, il cattivo gusto di alcuni esponenti del mondo dell’informazione che in anticipo rispetto al lavoro della commissione ministeriale, hanno annunciato la vittoria della città de L’Aquila qualche giorno fa. Dipendenti pubblici, su emittenti pubbliche, dovrebbero rispettare il lavoro di tutte e 10 le città finaliste e della stessa commissione del “pubblico” Ministero della Cultura. L’Aquila vince per il suo dossier di candidatura e non aveva bisogno di investiture dall’esterno. Al contrario, questi spifferi fanno male ad un progetto culturale di livello. Lo affermo oggi come allora, con l’imparzialità di chi ha sostenuto il dossier di Gaeta e difende l’imparzialità di una giuria che merita il rispetto assoluto. Servirebbe un richiamo ai doveri di chi dovrebbe servire e non servirsi dell’emittente pubblica che lo ospita.
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