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Caritas Gaeta: i dati inquietanti 2023 dell’azzardo nella diocesi di Gaeta

scritto da Redazione
Caritas Gaeta: i dati inquietanti 2023 dell’azzardo nella diocesi di Gaeta

La pratica di azzardo è costantemente in crescita nei 17 Comuni all’interno dell’Arcidiocesi di Gaeta (Ausonia, Coreno Ausonia, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Spigno Saturnia, Formia, Ponza, Ventotene, Gaeta, Itri, Campodimele, Sperlonga, Fondi, Monte San Biagio, Lenola, Pastena) e rappresenta ancora una notevole problematica di disagio economico e sociale. I dati, resi noti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativi all’anno 2023, sono inquietanti.

Infatti, la media della giocata pro capite nel 2023 è stata di 3.766 euro, di cui 1.270 euro la componente fisica e 2.496 euro quella telematica; una cifra esorbitante se confrontata con la media nazionale di 2.503 euro. L’aumento rispetto al 2022 è stato del 4%, con la componente telematica che continua ad essere praticamente il doppio rispetto a quella fisica. L’uso del canale telematico è un vero nodo problematico poiché le scommesse on line sono fuori controllo dagli orari e regolamenti degli esercizi commerciali e attirano sempre più le giovani generazioni abituate all’uso continuo di smartphone, tablet e personal computer.

L’incidenza media nel 2023 della giocata pro-capite sul reddito 2021 è stata del 22,2%, in aumento rispetto a quella del 2022 e praticamente doppia rispetto a quella dell’Italia equivalente a 12,1%.

Formia si conferma il Comune con la giocata pro-capite più alta con 5.992 € all’anno, seguita da Campodimele con 4.874 €, Ponza con 3.856 €, Coreno Ausonio con 3.821 €, Fondi con 3.687 €, Sperlonga con 3.650 €, Minturno con 3.325 €, Castelforte con 3.156 €, Spigno Saturnia con 3.065 €, Ausonia con 3.018 €, Santi Cosma e Damiano con 2.992 €, Gaeta con 2.947 €, Monte San Biagio con 2.127 €, Ventotene con 1.892 €, Lenola con 1.792 €, Itri con 1.783 € e Pastena con 800 €.

Nel 2023 è avvenuto un ulteriore innalzamento della giocata pro capite, rispetto al 2022, per i Comuni di Campodimele equivalente al 51%, Spigno Saturnia al 34%, Ausonia al 27%, Castelforte al 22%, Lenola al 21%, Pastena al 18%, Monte San Biagio al 16% basato principalmente sulla componente telematica. Gaeta, Minturno e Formia hanno registrato un aumento più contenuto, mentre Itri, Fondi, Coreno Ausonio, Ponza e soprattutto Sperlonga, Santi Cosma e Damiano e Ventotene hanno ridotto la giocata pro capite. Alcuni comuni che hanno registrato un significativo aumento percentuale della giocata pro-capite hanno abitanti al di sotto dei 4000.

Da rilevare che Campodimele e Ponza, nonostante il proprio reddito pro-capite sia tra i più bassi dei Comuni della Diocesi, si attestano nella prime posizioni, insieme a Formia, nella classifica dell’incidenza della giocata pro capite sul reddito. A questo si aggiunge il caso di Campodimele che rivela una giocata pro-capite telematica di 4.427 €, configurandosi al primo posto della graduatoria, davanti a Formia e una giocata pro-capite fisica di appena 446 €. È il canale telematico delle scommesse che in ogni Comune prevale su quello fisico.

In sintesi, le puntate dell’azzardo sono così distribuite: per il canale fisico il 44% alle Slot machine, il 20% alle lotterie, il 16% al lotto, l’11% a scommesse a base sportiva, il 4% a scommesse virtuali, il 3% al superenalotto e il resto a marginali forme di scommesse; per il canale telematico l’85% a giochi di abilità, il 12% a giocate sportive a quota fissa, il 2% a Betting Exchange, l’1% a scommesse virtuali e il resto a giocate non rilevanti.

Le giocate fisiche rappresentano il 34% delle giocate complessive e le puntate alle “slot machine” (AWP e VLT) rappresentano il 44% delle giocate fisiche e il 15% delle giocate complessive, mentre le giocate telematiche rappresentano il 66% dell’intera giocata. A livello nazionale, invece, le giocate fisiche rappresentano il 44% delle giocate complessive e le puntate alle “slot machine” (AWP e VLT) rappresentano il 52% delle giocate fisiche e il 23% delle giocate complessive, mentre quelle telematiche sono il 56% dell’intera giocata.

La situazione dei comuni ricadenti nell’Arcidiocesi di Gaeta è preoccupante; è un territorio in “overdose” di azzardo dove la spesa effettiva (differenza tra giocate e vincite) è di 76 milioni di euro su una popolazione di appena 164 mila abitanti. Questa spesa corrisponde ad una tassa aggiuntiva media di 466 € all’anno per ogni abitante, senza controparte in servizi, contro le 350 € di quella dell’Italia. Sono cifre che i cittadini, nonostante il contesto economico non favorevole, sprecano piuttosto che utilizzarle per la spesa sanitaria e alimentare, la formazione e la cultura, lo sport e il tempo libero.

La Chiesa di Gaeta, già dal 2015, ha percepito le gravi conseguenze della diffusione capillare delle “macchinette e biglietti mangiasoldi”, a cui si aggiungono le varie applicazioni per le scommesse sul web e attraverso la Caritas si è adoperata a contrastare l’elevata espansione e a promuovere la consapevolezza che l’azzardo è una patologia e non un gioco di intrattenimento.

Per arginare questa “devastazione sociale” la Caritas diocesana di Gaeta prosegue il suo impegno attraverso il Tavolo di contrasto all’azzardo e di cittadinanza, con la partecipazione della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, di Libera Presidio Sud Pontino, della Cooperativa Sociale Osiride, l’Associazione Gocce di Fraternità Aps sede di Gaeta, l’Associazione Vittorio Bachelet, il Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio”, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione di Formia, l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau sezione Latina, il Circolo Legambiente Verde Azzurro Sud Pontino e la Lega SPI CGIL Sud Pontino.

Varie iniziative sono state realizzate come i convegni, le Tende del Buon Gioco nelle piazze, la sensibilizzazione tra gli studenti delle scuole superiori, il pressing sulle amministrazioni comunali, la pubblicazione di articoli, la mappatura delle giocate fisiche e telematiche, l’apertura di un centro di ascolto e di orientamento, l’avvio del coinvolgimento ad enti ed associazioni a livello provinciale.

A giugno 2024 la Caritas di Gaeta, in collaborazione con il Tavolo di contrasto all’azzardo e di cittadinanza, ha proposto il progetto “Non è un gioco” (all’interno di Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) a tutti gli istituti scolastici situati dentro i confini della Diocesi, con l’obiettivo di rendere i ragazzi della fascia di età 16-19 anni consapevoli delle conseguenze legate alla pratica dell’azzardo attraverso la conoscenza di dati e contesti.

Lo scopo di questo vasto impegno è quello di rendere consapevoli i cittadini, le associazioni e le istituzioni a percepire la pratica dell’azzardo non come un gioco, ma come un’attività rischiosa che può generare una dipendenza patologica, che conduce spesso ad essere esposti all’usura e alla manipolazione di organizzazioni criminali.

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