CARO CITTADINO,
Vogliono togliervi il vostro medico di fiducia.
Perché? Perché siamo l’ultimo argine alla privatizzazione del sistema sanitario nazionale.
Come Voi, anche noi medici di famiglia siamo stanchi e preoccupati. La
situazione della sanità pubblica è ormai insostenibile e il diritto alla salute
sembra un privilegio riservato a pochi.
Le liste d’attesa per una prestazione sanitaria sono diventate insostenibili e troppo spesso siete costretti a pagare di tasca vostra per farmaci o esami che un tempo erano a carico del sistema sanitario. Mentre i costi per i cittadini aumentano, i fondi destinati alla sanità pubblica sono dirottati verso strutture private, ospedali e farmacie, lasciando i medici di famiglia a fronteggiare in solitaria i problemi dei pazienti.
Non ci ascoltano, eppure abbiamo tante proposte e soluzioni:
– ESAMI DI PRIMO LIVELLO DAL MEDICO DI FAMIGLIA:
Da tempo chiediamo esami di primo livello direttamente nei nostri studi, senza ulteriori costi: spirometria, ECG, monitoraggio 24h della pressione arteriosa, tamponi, ecografie, etc. Quanto potremmo alleggerire il sistema e sfoltire le liste d’attesa?
I fondi sono già stanziati, eppure non ci permettono di partire, preferendo dirottare le prestazioni (a pagamento!) su privati e farmacie.
– LAVORO IN TEAM:
Vorremmo estendere l’organizzazione delle Unità di Cure Primarie (UCP), con un medico presente dalle 10 alle 19 dal lunedì al venerdì per le urgenze fuori orario di ricevimento, a tutti i medici di famiglia del Lazio, cosa che ora non è e non ci è permessa. Una risposta strutturata per ridurre gli accessi al Pronto Soccorso.
– INVESTIMENTI SUL TERRITORIO:
Vorremmo investimenti reali sulla qualità dell’assistenza: ad oggi, il finanziamento per la presa in carico globale del paziente al di fuori
dell’ospedale è di 3,51 euro al mese (!!!), mentre per un ricovero
ospedaliero vengono spesi migliaia di euro. Hanno dato alla tua salute il
valore di una colazione al bar.
– SBUROCRATIZZAZIONE:
Vorremmo una reale sburocratizzazione: prescrizioni, certificazioni,
moduli, modelli, codicilli, rimandi… Avrai notato che ormai per qualsiasi
cosa sei costretto a contattare il tuo medico per chiedere carte e controcarte.
Sono tutti atti poi così necessari oppure restano in piedi per giustificare un
obsoleto apparato burocratico? Lasciateci fare i medici.
– VACCINAZIONI:
Vorremmo implementare il servizio vaccinale: come avrete notato al
momento possiamo somministrare solamente i vaccini COVID,
antinfluenzali e anti-pneumococco. Possiamo fare di più: i vaccini per il fuoco di sant’Antonio (Herpes Zoster), il Papillomavirus (HPV), il virus respiratorio sinciziale e tanti altri sarebbero sicuramente più accessibili e accettati se fossero somministrati in un ambiente familiare dal vostro medico di fiducia.
E INVECE REGIONE LAZIO E MINISTERO DELLA SALUTE CHE FANNO ?
Accorciano la durata delle prescrizioni (da un anno a 6 mesi)
costringendovi ad un andirivieni per rinnovare le vostre ricette scadute.
Cambiano il catalogo regionale delle prescrizioni durante le feste di Natale, per poi farselo sospendere dal TAR, e costringevi a discussioni per le prenotazioni nei CUP.
Comprano pochi vaccini e li distribuiscono pure male.
NON HANNO IL TEMPO DI FARE, MA TROVANO IL TEMPO DI ATTACCARE – guarda caso – sulla spesa “inappropriata”
DOVE ??? SUI FARMACI CHE NOI USIAMO PER CURARTI E
SULLE PRESTAZIONI PER MIGLIORARE LA TUA SALUTE.
Tutto questo solo per prendere i soldi del PNRR e con la scusa del contratto a 38 ore settimanali ci vorrebbero trasferire tutti nelle Case di Comunità a fare chissà cosa, dimenticando che un vero medico di famiglia (purtroppo, ma anche per fortuna) lavora molto più di 38 ore settimanali!!!
Il saldo netto negativo chi lo pagherà ?
Te, in qualità e quantità di assistenza. Vogliono farci fare i dipendenti per poterci controllare meglio, ad esempio per decidere loro quali farmaci prescrivere e quali no. Quali visite o accertamenti prescriverti e quali no.
Il tutto organizzato con la stessa sapienza e capacità con cui stanno gestendo
le liste d’attesa!
È il momento di far sentire le nostra e la vostra voce, non si può rimanere in silenzio. Vogliamo un Sistema Sanitario pubblico che metta al centro le persone, non le logiche di bilancio, non gli interessi dei gruppi privati che vedono la sanità territoriale come il prossimo affare, e dei piccoli e grandi ras della politica locale e nazionale che pensano ai loro bacini elettorali.
Insieme possiamo fare la differenza.
Con determinazione,
IL TUO MEDICO DI FAMIGLIA
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