Quella del 2023 sicuramente verrà ricordata come l’estate più cara di sempre: dai trasporti ai villaggi, dai campeggi agli ostelli, ma anche voli intercontinentali o nazionali. La lista dei rincari stilata dall’Unione nazionale consumatori.
I villaggi vacanze, campeggi e ostelli che in appena un mese aumentano del 16,4% sono in testa alla classifica del caro estate stilata dall’Unione nazionale consumatori elaborando i dati dell’inflazione di luglio. Medaglia d’argento per i Voli intercontinentali che volano sempre più in alto: +9,1% su giugno 2023. Sul gradino più basso del podio i Voli nazionali che si alzano del 9% su base mensile. In controtendenza, invece, i Voli europei che scendono del 2,6%. “Una dimostrazione del fatto che i prezzi non hanno nulla a che fare con il costo del carburante, visto che salgono per le tratte più vicine e per quelle più lontane, mentre scendono per quelle intermedie. Una ragione in più perché il governo vieti gli algoritmi non solo per i voli per le isole, ma per anche per quelli internazionali”, secondo il presidente dell’associazione Massimiliano Dona. A livello annuale per i Servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 6%, a Viterbo rincarano del 14,5% su luglio 2022. Al secondo posto Brindisi (+12,1%), al terzo Benevento (+11,2%). Seguono Belluno, Cosenza, Messina e Olbia-Tempio (tutte a +8,5%), Trieste (+8,1%) e Massa-Carrara (+8%). Chiude la top ten Siena con +7,9%, I ristoratori più virtuosi sono a Trapani e Caserta (ambedue a +2,1%), seguiti da quelli di Terni (+2,7%) e Cremona (+2,9%). A livello regionale, invece, è la Puglia ad avere i ristoranti con l’aumento maggiore dei prezzi (+7,5% su luglio 2022), battuta solo dalla Provincia autonoma di Bolzano con +7,6%. Medaglia d’argento per il Trentino con +7%, al terzo posto il Friuli con +6,7%. Proseguendo nella classifica basata sull’inflazione tendenziale di luglio, al top lo zucchero con un incremento del 47,3%. Al secondo posto l’olio di oliva con +30,6%. Seguono il gas al mercato libero (+28,3%), le patate con +26,9%, poi il riso (+26,7%), i voli nazionali (26,1%), i pomodori (+25%), le arance (+24,3%), finocchi e carote (+23%), chiudono la top ten i cavoli (+21,7%). Si segnalano poi alberghi e motel (+19%), latte conservato (+18,6%), pacchetti vacanza nazionali (+17%), alimenti per bambini che nonostante la moral suasion del governo e delle riunioni della commissione allerta prezzi salgono ancora (+15,8%), pane confezionato (+14,7%).
Fonte Ansa
In Terris
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