“Lo spettacolo cui stiamo assistendo in questi giorni intorno all’UDC è da un lato incomprensibile e dall’altro politicamente avvilente”. L’On. Gilberto Casciani, un passato da Consigliere Comunale a Roma e da Consigliere regionale del Lazio, uno dei primissimi iscritti al CCD, ex responsabile Enti Locali di Roma e provincia dell’UDC riavvicinatosi allo scudo crociato grazie all’amicizia con Marco Di Stefano, entra a gamba tesa nella rovente polemica agostana che sta attraversando le fila del partito regionale. “Ho firmato la presentazione della lista UDC che ha portato all’elezione di Nazzareno Neri in Consiglio regionale perché ho creduto al progetto portato avanti nel Lazio da Marco Di Stefano. Ho visto la possibilità di una rinascita di quel Centro cui tutti si rifanno e che ha enormi margini di crescita a livello regionale e nazionale – prosegue Casciani – Per cui, vedere un piccolo partito percorso da liti sterili e prive di senso, che possono appartenere alle logiche di un partito al 40%, mi fa sentire come un padre tradito dal proprio figlio”. “L’atteggiamento riservato nei confronti di Marco Di Stefano e Nazzareno Neri che, mentre nel partito si pensava ad una grande ammucchiata elettorale con Sgarbi, hanno avuto la forza e il coraggio di presentare una lista autonoma dell’UDC che ha conquistato un seggio alla Pisana raggiungendo 25000 voti e che, insieme a tutti i candidati eletti e non, ai consiglieri comunali, a quelli municipali, ai rappresentanti di lista come ai singoli elettori e alle famiglie che hanno dedicato il proprio tempo alla rinascita del partito e hanno dato vita ad una crescita senza precedenti dello Scudo crociato nel Lazio, ha dell’incredibile: invece di premiare gli autori di questa impresa, si ordisce un vero e proprio complotto contro di loro nel tentativo di cacciarli, mettendo a capo del partito regionale un veterano della politica, lo stimatissimo Regino Brachetti, che però nulla ha a che spartire con il successo registrato dal partito stesso, visto che ha contribuito con un bottino di appena qualche decina di voti in tutto a Tuscania, cittadina dove è stato sindaco”, incalza Casciani. “Da politico navigato che ha affrontato diverse tempeste, suggerisco ai vertici nazionali di guardare alle praterie di consensi che si profilano all’orizzonte e non alle piccole beghe di quartiere, che hanno l’unico effetto di mettere la sordina alla politica e indebolire la forza della rappresentanza in seno alla maggioranza di governo regionale”, insiste l’ex consigliere regionale. “Di fronte a questa incomprensibile ottusità politica, bene hanno fatto Di Stefano e Neri a prendere le distanze dalla linea del partito. Passato il periodo di vacanze, a settembre ci incontreremo e discuteremo, perché noi a differenza di altri ci confrontiamo democraticamente, insieme agli amici e ai sostenitori della nostra linea le cui fila si ingrossano giorno dopo giorno, per decidere cosa fare, anche perché siamo prossimi alla tornata elettorale europea del 2024”, chiosa Casciani.
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