“Chissà se c’era Apicella. Per il resto, molto silenzio. Il colpaccio del Corriere della Sera con la notizia dell’incontro ‘riservato’ tra Berlusconi e la Meloni ad Arcore ha generato mutismo. Anche perché ha destato non poco stupore. Tra i forzisti, che sembravano avviati ad una riconversione in salsa centrista con il loro movimento politico, stufi di essere tacciati come una specie di traditori del popolo; per i militanti di Fratelli d’Italia, che ormai erano già pronti al listone sovranista con Salvini; per i leghisti, anche se fino ad un certo punto perché – si sussurra a via Bellerio – i rapporti tra Matteo e Giorgia non sono evidentemente così splendidi come si tendeva ad accreditare da parte dei soliti informatori a un quarto al chilo”. Lo scrive su Il Giornale d’Italia Francesco Storace, presidente del Movimento Nazionale per la Sovranità. “Vedremo quanto durerà la pax brianzola – prosegue Storace – anche se va finalmente consacrato che la Meloni ha cancellato lo sgarbo di Roma, quando Berlusconi virò su Marchini alle comunali, mentre lei rifiutava i nostri voti. Sembrava una ricomposizione impossibile, eppure la Giorgia nazionale è salita fino ad Arcore per chiudere quell’incidente con zio Silvio. I colpevoli stanno solo nel movimento sovranista, che evidentemente era notoriamente più influente di Forza Italia… Desta curiosità, comunque, che lo “sdoganamento” di Berlusconi – che era dato in calo di leadership – da parte della Meloni sia avvenuto in assenza di Salvini, un pò come quando – sempre a Roma – scelsero Bertolaso. Vedremo che succederà ora e soprattutto come reagirà il leader leghista che va a congresso con la lega nord: il 14 maggio con le primarie del partito e il 21 per la ratifica del voto con
l’approvazione dei delegati. Tutto lascia pensare che nella partita delle amministrative si giocherà la resa dei conti e che Salvini voglia far mangiare la polvere ai suoi due alleati-avversari. L’incontro di Arcore – affermano parlamentari azzurri – è avvenuto grazie alla sostanziale presa di distanze della Meloni da Salvini: la prima non polemizza più con Berlusconi, a differenza del secondo; e poi è ovviamente favorevole al cosiddetto listone per acciuffare un po’ di parlamentari. Inoltre non va sottovalutato il tentativo del leader di Forza Italia di spaccare il fronte sovranista e il vertice di domenica sembra aver centrato l’obiettivo. Va anche aggiunto però che né Berlusconi né la Meloni sembrano aver scosso più di tanto Salvini; anche se non sapeva dell’incontro, quest’ultimo ha alzato le spalle con suoi confidando ai più vicini di non capire che vuole la leader di Fratelli d’Italia. E pubblicamente ha ironizzato dicendo di essere “contento”. Del resto, dicono dal suo entourage, non ha molto senso per i sovranisti accucciarsi dal sovrano… Vedremo come finirà, anche se bisognerà verificare come riusciranno a mettersi d’accordo Silvio e Giorgia su primarie, Europa, clausola antinciucio: Fratelli d’Italia li definisce paletti, Berlusconi sfodera il solito sorrisone “ghe pensi mi”. L’impressione è che ci sia ancora molta tattica, in attesa di una legge elettorale che non ci sarà mai….”.