venerdì 22 Novembre 2024,

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Cetrone: la campagna elettorale di Zingaretti? “Chiacchiere e distintivo”

scritto da Redazione
Cetrone: la campagna elettorale di Zingaretti? “Chiacchiere e distintivo”

Cetrone: “Demonizza il Pdl ma arruola in lista esponenti del centro destra pontino”

Piace constatare l’attivismo che pone in campo l’ex presidente della Provincia di Roma Zingaretti, teso in questi giorni a spiegare agli indigeni della redenta terra pontina il suo verbo elettorale, che abbellisce di volta in volta con immagini proiettate verso un imminente e radioso futuro.

L’ex primo inquilino di Palazzo Valentini, che ha lasciato l’incarico ricevuto dai cittadini romani prima della fine naturale della consiliatura, interviene fisicamente su tutto: sui virtuosi percorsi della raccolta differenziata romana, sulla derelitta sanità pubblica pontina e regionale, sul senso della moralità che ogni esponente pubblico deve mantenere, di lavoro e occupazione, di ideali e obiettivi da perseguire in tempi certi e celeri per ristabilire la democrazia e le libertà soppresse in ambito regionale.

Stupisce poi che nessuno dei tanti e loquaci esponenti del centrodestra locale gli abbia risposto a tono rilevando come, ad esempio, l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina è stato azzoppato proprio da esponenti autoctoni del suo partito e dal bravo presentatore Marrazzo, che all’interno di un piano senza alcun criterio logico aveva statuito che l’ospedale doveva essere Dea di II livello, con un riassetto della sanità provinciale adeguata alle esigenze della popolazione.

Per non parlare poi della tragedia della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Roma, con Malagrotta da anni in predicato di chiudere e senza che la Provincia di Roma, competente per legge nel ricercare soluzioni amministrative ammissibili con gli interessi dei cittadini, prendesse uno straccio di decisione, finendo con fare il  gioco delle tre carte e lasciando che il problema lo risolvessero (si fa per dire) i ministri tecnici o i potentati economici della Capitale.

Fa poi un certo effetto sentire dichiarazioni riguardanti il “Cattivo governo che il centrodestra ha incarnato in Regione Lazio”, quando dalla terra pontina inserisce in lista soggetti che proprio nel centrodestra hanno tratto la loro fortuna politica.

Oppure quanto propone il suo senso di moralità pretendendo dal Pd di non candidare i consiglieri regionali uscenti, mentre altri livelli di decisione dello stesso Partito Democratico li candidano al Senato o alla Camera dei Deputati, oppure collocandoli in quiescenza politica con prebende varie.

Singolare è poi il percorso che vorrebbe seguire per quanto riguarda le politiche del lavoro e dell’occupazione.

Proprio lui che è ha sgovernato le politiche della formazione e lavoro di migliaia di giovani romani affidandole, caso unico nel Lazio, a una miriade di società private.

Zingaretti in questi anni di politica e di amministrazione, al di là del comparire su importanti mezzi di comunicazione regionali e nazionali, nulla di concreto e utile ha prodotto per i cittadini romani, figurarsi quello che potrà fare per il popolo pontino,

E forse non ha prodotto niente di buono neanche alla sua immagine di pubblico amministratore, perché ogni qualvolta c’erano i sondaggi sul gradimento dei presidenti di provincia più amati della Regione Lazio e d’Italia, rimaneva distante di molte posizioni dal primo in classifica.

Nicola Zingaretti, dunque, lo possiamo considerare a ragion veduta un candidato buono per ogni poltrona: era presidente della provincia e l’ha abbandonata al suo destino preparandosi a concorrere a sindaco di Roma, poi con il suicidio politico della Polverini gli hanno detto vai di corsa in regione e lui più veloce della luce si è candidato a governatore.

Credo che per Zingaretti calza a pennello la definizione di Storace: “Lui va bene per tutte le istituzioni..”.

 

Gina Cetrone

Consigliere Regione Lazio Fratelli d’Italia

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