La CISL MEDICI LAZIO apprende dagli organi di stampa che l’11 maggio si è riunito in regione un tavolo tecnico che ha visto tra i partecipanti il segretario di una organizzazione sindacale rappresentativa dei medici specialisti ambulatoriali. Un solo sindacato. Chiediamo pertanto all’Assessore alla Sanità del Lazio se il rappresentante di questa organizzazione sindacale ha partecipato ai lavori del tavolo tecnico nella sua qualità di segretario della stessa oppure di presidente pro tempore dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia.
La partecipazione come presidente pro tempore dell’Ordine è atto dovuto in veste istituzionale almeno finchè si ricopre questa carica che è su base elettiva.
La partecipazione invece in qualità di segretario di un sindacato fa sorgere alcuni quesiti.
Perchè non sono state invitate le altre organizzazioni sindacali firmatarie dell’Accordo Collettivo Nazionale della Specialistica?
Perché, visto che apprendiamo che si è ipotizzata la riapertura il prossimo 25 maggio delle attività ambulatoriali territoriali e ospedaliere, non sono state invitate, almeno in questa occasione, le organizzazioni sindacali della dirigenza medica firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro?
E’ stata definita anche la contestuale ripresa della attività intramoenia bloccata anche questa in corso di emergenza Covid?
Perché nonostante ripetute sollecitazioni formali, datate sin da ottobre 2019, l’assessorato alla sanità del Lazio continua a privilegiare il confronto sempre ed esclusivamente con un’unica organizzazione sindacale che è pur vero essere maggioritaria nella specialistica ambulatoriale ma non rappresenta i dirigenti medici dipendenti?
Perché anche questa volta noi della Cisl Medici siamo sicuri di vincere scommettendo che non riceveremo risposte concrete ma al più una stizzita dichiarazione che il confronto c’è (c’è stato e ci sarà sempre ma esclusivamente con i soliti noti)?
Luciano Cifaldi, segretario generale Cisl Medici Lazio