Alla ricerca di un passato remoto tanto affascinante da attirare l’interesse di studiosi di fama internazionale.
Venerdì mattina, presso le grotte di San Biagio, su un terreno demaniale limitrofo all’area boschiva de Il Filetto, una delegazione composta da ricercatori, amministratori e tecnici del Comune ha effettuato un sopralluogo preliminare per progettare una eventuale più completa indagine scientifica dell’area.
L’obiettivo stavolta non è conoscere il ruolo di Cisterna nella storia, ma addirittura nella preistoria.
L’iniziativa è stata promossa dal consigliere delegato alla cultura Alfio Cicchitti che per l’occasione ha chiesto ed ottenuto la collaborazione del professor Mario Rolfo, esperto ricercatore, docente all’Università Tor Vergata di Roma ed che da anni effettua ricerche sulla preistoria dell’area pontina.
Si tratta di un’indagine scientifica territoriale sulla presenza dell’uomo preistorico nella piana pontina tra Cisterna e San Felice Circeo dove nella grotta Guattari sono stati ritrovati i resti dell’uomo di Neanderthal risalente a circa 40mila anni fa.
Lo studio ha preso il via da Cisterna e in futuro di estenderà anche negli altri comuni dell’area oggetto dell’indagine.
Presenti, venerdì scorso, anche il sindaco Antonello Merolla, l’archeologo Paolo Garafalo e Sergio Gotti, l’appassionato che nei primi anni novanta scoprì in una cava di travertino non lontana dalle grotte di San Biagio, due teschi di cisternesi preistorici sepolti accanto al carapace di una tartaruga.
Su questi resti, attualmente custoditi presso il museo civico di Velletri, il professor Rolfo sta effettuando dei nuovi test per ridefinire la datazione già stimata a seimila anni fa.
“L’iniziativa – spiega Alfio Cicchitti – si inserisce nell’operazione di recupero e valorizzazione storico culturale del territorio di Cisterna che questa Amministrazione sta perseguendo. Per questo ci stiamo avvalendo di studiosi e ricercatori che diano un fondamento scientifico alle teorie sulla nascita dell’abitato di Cisterna e del suo territorio circostante. Un’area che si rileva sempre più ricca di storia e di reperti di grande interesse che, con l’ausilio del professor Rolfo e dell’archeologo Paolo Garofalo potrebbero essere resi noti in un prossimo convegno. L’ipotesi è quella che le attuali grotte di Cisterna, in particolare quelle che danno sul Fiume Antico, siano state abitate da insediamenti umani primitivi. Fondamentali per la storia di Cisterna, sono state anche le recenti scoperte del dottor Paolo Garofalo presso il sito di Piazza San Pietro dove solo qualche mese fa vennero trovate le prove del primo abitato della città di Cisterna, risalente alla costruzione della via Appia Antica, quindi a circa 2300 anni fa”.