Condividiamo con i nostri lettori le parole del Parroco della chiesa di San Valentino don Livio Fabiani per l’estremo saluto a Martina e Alessia, in questo momento di dolore infinito, che chiude la loro esistenza terrena, e le consegna alla gioia dell’amore di Dio.
Parole intense e toccanti, che portano alla riflessione anche ognuno di noi.
Il testo dell’omelia:
“È con grande emozione che oggi, a nome di tutti, do l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute ed amate. Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 Maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina, a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?
Sono circa 50 anni che sono sacerdote ed ho celebrato tanti funerali: funerali di persone suicide o uccise, di persone morte tranquillamente sul loro letto o tragicamente in incidenti vari, persone morte dopo una lunga malattia o morte all’improvviso senza che nessuno se ne accorgesse, giovani e anziani. Qualcuno potrebbe pensare che ormai sono abituato alla morte. NO! Non sono abituato!
Quando vedo una bara bianca un senso di ribellione mi assale e tanti “perché?” affollano la mia testa. Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei.
Ma sappiamo tutti che umanamente parlando, non esistono risposte: allora ce la prendiamo tante volte con Dio, invochiamo la fatalità, parliamo di cattiveria umana, parliamo del caso. Ma restiamo sempre insoddisfatti e questo “perché” continua a perseguitarci. Dove trovare la risposta?
La risposta c’è e la troviamo in questo luogo!
Perché abbiamo portato Alessia e Martina qui? Non potevamo portarle in uno stadio dove ci saremo entrati tutti? O non potevamo portarle in un “palazzetto” dove saremo stati anche al coperto in caso di pioggia? No… le abbiamo portate qui in Chiesa perché questo luogo è stato molto famigliare per Alessia e Martina. Qui hanno pregato insieme alla comunità parrocchiale, qui hanno cominciato a muovere i primi passi sulla via della fede, e per Alessia nell’impegno cristiano nell’ACR, Azione Cattolica Ragazzi. È perciò in questo luogo che possiamo trovare la risposta che cerchiamo.
È la risposta della fede in Gesù che un giorno proclamò: «Io sono la via, la Verità e la Vita» (Gv 14,6). E in questa via hanno mosso i loro passi Alessia e Martina accettando la verità di quella Parola ascoltata che le ha fatte approdare alla vita eterna.
Perciò da questo evento dobbiamo ricevere un messaggio di vita per dare un significato all’accaduto. Ce lo ha detto san Paolo nella Prima Lettura proclamata: «Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso … sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore» (Rm 14,7.8). Alessia e Martina ora vivono nel Signore.
E non soltanto un messaggio di vita dobbiamo ricevere, ma anche un messaggio di gioia! Si, avete capito bene: gioia!
Un giorno Gesù fu attorniato da bambini possiamo immaginare le loro grida, le loro risate, la loro gioia di essere con Lui. Gli apostoli intervennero perché questi bambini fossero allontanati. Ma Gesù rimproverò gli apostoli e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché di essi è il Regno dei Cieli».
Alessia e Martina sono ora nella gioia di questo Regno e attraverso loro Gesù oggi dice a noi «se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli» (Mt 18,3).
E ancora Gesù nella lettura evangelica che abbiamo proclamato esclama: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Lc 10,21). Si, ai piccoli, come Alessia e Martina!
In questo momento allora lasciamoci attrarre dalla vita e dalla gioia di Alessia e Martina e se anche è difficile ascoltiamo ancora Gesù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,28-30).
Maria, la Madre di Gesù, interceda per noi”.