Io questo libro non lo volevo fare. Non avevo nessunissima intenzione di impicciarmi di questa storia”.
Esordisce così Antonio Pennacchi, vincitore del premio Strega 2010 e scrittore italiano tra i più affermati al mondo.
Eppure “quella” storia – seppure con finali diversi – l’ha raccontata ben due volte, nel dicembre 1998 in “Una nuvola rossa”, ed ora nel suo ultimo libro “Il delitto di Agora” (Mondadori); e ne parlerà sabato prossimo dalle ore 17 nella Biblioteca comunale di Cisterna di Latina con l’intervento del sindaco Mauro Carturan e l’intervista del giornalista Mauro Nasi.
Al centro del libro di Pennacchi, un caso di cronaca nera realmente avvenuto nel 1996 a Cori, dove una coppia di giovani fidanzati furono trovati uccisi in casa da ben 184 coltellate: 60 lui e 124 lei.
Eppure lo scrittore, come lui stesso premette, non ne fa un romanzo giallo dove al termine si svelano inequivocabilmente il movente e il nome del colpevole.
Nonostante si addentri negli austeri e stereotipati verbali di polizia dal linguaggio burocratico e impersonale, il libro offre al lettore un groviglio di relazioni, di voci e dicerie, di attriti e contrasti, di storie e leggende, che tutti insieme rendono viva e palpitante una piccola comunità lepina co-protagonista e rappresentativa dei paesi che popolano mezza Italia.
L’indagine sul delitto, dunque, diviene indagine sull’esistenza umana e ancor più sull’inconoscibilità del reale.
Un’affascinante divagazione filosofico-esistenzial-letteraria che l’autore di “Canale Mussolini” (parte prima e parte seconda), “Palude”, “Mammut”, “Il fasciocomunista”, e tanti altri avvincenti libri sabato pomeriggio illustrerà al suo attento e affezionato pubblico.