giovedì 21 Novembre 2024,

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Cisterna, Grotte di Palazzo Caetani, possibile un grande impianto idraulico romano

scritto da Redazione
Cisterna, Grotte di Palazzo Caetani, possibile un grande impianto idraulico romano

Forse le cisterne per rifornire d’acqua la villa di Nerone ad Anzio, ma certamente una straordinaria opera sotterranea di una complessità ed unicità davvero eccezionale.
E’ quanto emerso nel sopralluogo compiuto questa mattina all’interno delle misteriose e sempre più affascinanti grotte che partendo da Palazzo Caetani si diramano sotto il borgo antico di Cisterna.
Il sopralluogo è stato effettuato dal consigliere comunale delegato alla Cultura Alfio Cicchitti con al fianco il dottor Paolo Garofolo, esperto archeologo che già in passato ha studiato alcuni siti di interesse storico di Cisterna per conto della Soprintendenza ai Beni Archologici.
Al centro delle attenzioni uno degli antri più ampi e l’unico con le pareti rivestite di malta presente nella fitta rete di cunicoli sotterranei.
Dall’analisi esterna del rivestimento della parete, dai livelli di altitudine e da quelli delle pendenze – afferma Cicchitti – si evince che quest’area delle grotte di Palazzo Caetani, in epoca romana, potrebbe essere stata una cisterna. La mia ipotesi è che, con uno sbarramento, l’acqua del Fiume Antico, poi detto anche Agrippina o Fosso di Cisterna, veniva parzialmente dirottata entro questo grande serbatoio. Considerata la capienza della cisterna si può immaginare che doveva rifornire d’acqua una grande struttura come ad esempio una villa, forse quella di Anzio dove nel primo secolo viveva l’imperatore Nerone.
Del resto sono molte le testimonianze degli storici del passato che legano questo territorio all’imperatore romano, non a caso in alcuni testi ed effige medievali questa città viene nominata ‘Cisterna Neronis’”.
Se riuscissimo a provarlo scientificamente – continua il delegato alla Cultura – sarebbe una scoperta sensazionale non solo per la città, che vedrebbe così svelato il mistero dell’origine del suo toponimo, ma per tutta l’Archeologia e la Storia antica perché avremmo le prove dell’esistenza di una straordinaria opera di ingegneria idraulica: un acquedotto sotterraneo lungo diverse decine di chilometri che portava acqua da un territorio ad un altro attraverso un ingegnoso sistema di pendenze ipogee. Una scoperta che rivoluzionerebbe le teorie elaborate finora dalla comunità scientifica riguardo l’ingegneria romana in questo settore”.
Le indagini scientifiche promosse dal Consigliere Cicchitti proseguiranno nei prossimi giorni coinvolgendo altri siti storici della città.

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