giovedì 21 Novembre 2024,

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Cisterna. Pappacena: “Una tragedia familiare che poteva essere evitata”

scritto da Redazione
Cisterna. Pappacena: “Una tragedia familiare che poteva essere evitata”

Ancora una tragedia in famiglia, in cui la vittima è una donna. Stavolta la cronaca dei fatti ci riguarda da vicino, perché ci troviamo a Cisterna di Latina. La storia però è sempre la stessa: problemi di coppia irrisolti, poi la crisi, i litigi che diventano schiaffi. Il marito diventa geloso perché la moglie non ne può più del matrimonio. Incapace di accettare di essere lasciato, uccide la madre dei suoi due figli: le spara un colpo che le risulterà mortale. Poi rivolge la pistola anche contro di sé e preme il grilletto.
Quell’uomo però non era nuovo a comportamenti violenti: tempo fa era stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti. Lui, guardia giurata, perché dopo una denuncia simile, era ancora in possesso di un’arma? Cosa non ha funzionato? La tragedia di Cisterna è solo un esempio di quanto non sia ancora del tutto efficace il sistema di protezione per le donne, nonostante esista per legge.
Oggi noi ci rivolgiamo – afferma Valentina Pappacena, presidente dell’Associazione Valore Donnaa chi si prenderà cura di chi è rimasto di quella famiglia. I due bambini della coppia, 6 e 7 anni, se confermato quanto riportato dalla stampa, si troveranno sulle spalle per tutta la vita il peso di aver assistito all’uccisione della madre davanti ai loro occhi per mano del padre. Uno shock terribile, oltre che un lutto profondo per la perdita di entrambi i genitori nello stesso giorno. È per questo motivo che Valore Donna offre loro il sostegno psicologico e psicoterapico di cui hanno certamente bisogno, così come fa con le altre vittime di violenza ed i minorenni che vi restano coinvolti”.
Questo caso – prosegue Pappacena – ci faccia riflettere ancora una volta sulla scarsa efficacia di certi procedimenti: la denuncia fatta dalla donna quale intervento ha prodotto nelle forze dell’ordine e nella giustizia? Fin troppo spesso le denunce delle donne vengono sottovalutate oppure, per lentezze burocratiche, producono l’effetto contrario. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti”.

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