Il giallo resta il genere più amato dai lettori italiani. L’oggetto principale del genere giallo non è soltanto la descrizione di un crimine e dei personaggi coinvolti, siano essi criminali o vittime, che devono scoprire il colpevole, dissipare un mistero, far trionfare la giustizia. Nel tempo il genere si è anche identificato con le location, infatti in Italia è la provincia a diventare protagonista, in una sorta di concorrenza tra campanili, soprattutto perché i microcosmi provinciali del Bel Paese sono molto differenti per cultura, storia e tradizione tra di loro. Così domani venerdì 14 dicembre alle 18 presso la sala Zuccari di Palazzo Caetani a Cisterna si terrà l’incontro letterario nominato ‘Tutti i colori della narrativa – il giallo’. Tra gli autori presenti spiccano Alessandro Vizzino, Mauro Corbi, Giorgio Bastonini, Felice Cipriani, coordinati e moderati dalla giornalista Simona Serino.
Gli autori converseranno col pubblico e tra di loro non presentando soltanto i loro ultimi lavori (dai romanzi ‘Venetia nigra’ di Vizzino alla serie del piemme Paolo Santarelli di Bastonini fino a ‘Il mistero del dodicesimo volume’ di Corbi al libro inchiesta ’Quello strano omicidio di don Cesare’ di Cipriani) ma anche e soprattutto dissertando sull’eterna sfida tra Bene e Male, l’eterno gioco a scacchi tra autore e lettore con indizi disseminati nelle architetture narrative per svelare misteri e scoprire colpevoli.
Si parlerà del perché si usa questa accezione solamente nella lingua italiana, ciò si deve alla collana Giallo Mondadori, ideata da Lorenzo Montano e pubblicata da Arnoldo Mondadori a partire dal 192: il termine giallo, dal colore della copertina, ha sostituito in Italia quello di poliziesco, rimasto peraltro nei paesi francofoni (roman policier e polar). «Noi, gli italiani, quando non lo chiamiamo giallo (che è riferimento a una copertina) diciamo romanzo poliziesco, come i francesi che parlano anche di roman policier. I tedeschi invece lo dicono Kriminalroman, che abbreviamo in Krimi. Gli anglosassoni hanno una scelta più varia: parlano di detective fiction, mystery (o mystery story), di detective story o detective novel (un termine che si trova anche in tedesco: Detektivroman), di crime o crime story. Le lingue slave usano tutti questi termini: detectivnji roman (in russo), detektivski roman (in sloveno, abbreviato in detektivka), detektivní román (in ceco, abbreviato anche qui in detektivka) ma usano anche kriminal (polacco parlato) e dicono ancora roman tajn (romanzo-mistero, russo) e ancora cernà knihovna (biblioteca nera, nome di una collana), o powiesc sensacjna (storia a sensazione, polacco)» sottolinea il saggista Giuseppe Petronio.