Stimolare i piccoli comuni a considerare la cultura come fattore fondamentale per la promozione del territorio, per la crescita economica, per lo sviluppo dell’imprenditoria locale e della coesione sociale. Il progetto è ispirato all’esperienza ormai trentennale della “Capitale europea della cultura” e alla sua traduzione a livello nazionale con il conferimento del titolo “Capitale italiana della cultura”.
Come inviare le candidature per l’edizione 2019? Potranno essere presentate via PEC entro il 10 settembre 2018 all’indirizzo cultura@regionelazio.legalmail.it. Possono partecipare tutti i comuni, in forma singola o associata purché contigui territorialmente, e le unioni di comuni. Sono ammessi alla selezione anche i soggetti che hanno concorso al titolo 2018, ad eccezione di quelli risultati vincitori. Al conferimento del titolo sarà concesso un contributo regionale dell’importo massimo di 100.000 euro, che non potrà superare il 90% del costo complessivo previsto per il programma proposto. Una quota, almeno pari al 10%, sarà quindi a carico dell’ente beneficiario.
Il progetto vincitore per il 2018, selezionato tra 29 candidature che hanno coinvolto 150 comuni aggregati, è stato Novecento, presentato dal Comune di Colleferro in collaborazione con Artena, Labico, Paliano e Valmontone. Novecento si è concentrato sulla rilettura della storia, dell’architettura, dell’arte e della filosofia espresse dal territorio nel secolo scorso, per riscoprire e prendere coscienza delle radici moderne. Il lavoro di lucido esame dei punti di forza e, soprattutto, degli aspetti di debolezza della realtà territoriale ha portato alla proposta di una nuova immagine della città capace di trasformare in attrattori anche gli aspetti apparentemente negativi che, modificati di segno e assimilati, hanno dato vita a una nuova e consapevole identità della città.
“Il Lazio è terra di cultura e la cultura è alla base dello sviluppo, anche economico, del territorio. Il progetto “Città della cultura del Lazio”, con un contributo di 100.000 euro da assegnare al migliore progetto, parte da questa convinzione e dall’idea che anche le piccole realtà possano trovare un proprio posto sul mercato culturale- parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è importante che le azioni culturali da intraprendere coinvolgano il numero più alto possibile di persone sul territorio ed essere, così, strumento concreto di relazione e di cittadinanza”.
“Bene questa seconda edizione di ‘Città della Cultura del Lazio’ – così Gian Paolo Manzella, l’assessore allo Sviluppo Economico, che ha aggiunto: un’iniziativa che abbiamo preso dal modello della ‘Capitale Europea della Cultura’ e da quello italiano. E i risultati del primo anno confermano che è la strada giusta: 29 candidature, che hanno visto coinvolti 150 comuni. Numeri che ci fanno capire quanta qualità ci sia in questa regione e quanta voglia di lavorare sulla cultura e sui territori. Mai come oggi cultura è sviluppo, confronto, integrazione. E mai come oggi, in Italia, in Europa e nel mondo c’è bisogno di questo. ‘Città della Cultura del Lazio’ significa lavorare a questi valori. E farlo dal livello più vicino ai cittadini: la città, appunto”- ha detto ancora Manzella.