venerdì 22 Novembre 2024,

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Clamoroso in Regione Lazio: Zingaretti salva “gli autobus di Roma e affossa la sanità”

scritto da Redazione
Clamoroso in Regione Lazio: Zingaretti salva “gli autobus di Roma e affossa la sanità”

«Il presidente Zingaretti continua a sorprenderci e, purtroppo, non in positivo. La scelta di utilizzare l’extra gettito derivante dalla maggiorazione delle aliquote fiscali per lavoratori, pensionati e imprese per salvare l’Atac e i conti del Campidoglio è inaccettabile. Tra l’altro quelle somme erano destinate alle Asl, e quindi al comparto sanitario già in estrema difficoltà e sul filo dell’emergenza. La protesta sollevata dagli industriali del territorio pontino e quelle dei sindacati sono totalmente condivisibili. Non esiste ragione per cui una multinazionale che opera a Latina debba pagare l’Irap maggiorata per coprire i buchi in bilancio degli autobus della Capitale. Il presidente della Regione e la sua giunta devono smettere di dedicarsi alla finanza creativa spostando somme da una parte all’altra e soprattutto continuando a pesare sulle tasche di cittadini e di imprese. Solo qualche giorno fa lo stesso Zingaretti aveva parlato di rigore, trasparenza e strumenti per lo sviluppo. Credo che questa sia solo l’ennesima dimostrazione che questa giunta ama giocare con gli slogan e non si dedica invece a cambiare davvero questa Regione cercando di creare una strada per lo sviluppo e il miglioramento della vita dei cittadini. Stiamo parlando di una manovra che si aggira intorno ai 160 milioni di euro e che per essere attuata deve passare per la riorganizzazione della rete ospedaliera e il taglio di 600 posti letto nel Lazio. Il tutto senza alcuna condivisione o consultazione con i sindacati né tanto meno con il consiglio regionale. Ci batteremo perché questo non avvenga. Continueremo a batterci perché cali un sipario su questo scellerato modo di operare. “Mercificare” il bilancio dell’Atac con la salute dei cittadini è insensato e gravissimo. Zingaretti parla spesso di riforme del sistema forse è arrivato il momento di riformare questo modo di fare politica e di amministrare la cosa pubblica che non ci appartiene e contro cui siamo pronti ad alzare le barricate».

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