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Come eravamo … in quel 25 marzo del 2014 “Crisi politica, intervento del sindaco Nicola Procaccini”. “Il problema Angelo Scirocchi”

scritto da Redazione
Come eravamo … in quel 25 marzo del 2014  “Crisi politica, intervento del sindaco Nicola Procaccini”. “Il problema Angelo Scirocchi”

Sulla crisi politica innescata dalla fuoriuscita dalla maggioranza consiliare del consigliere Scirocchi interviene con una nota il sindaco dr. Nicola Procaccini: “Terracina sul principio dell’anno 2014 è un grande cantiere di cose da fare per consentirle di rifiorire dopo anni di degrado.

Un lavoro duro, quotidiano, che non permette distrazioni o rallentamenti. Ciononostante, mi trovo costretto a trovare il tempo (e la pazienza) per ricucire il tessuto di una maggioranza quotidianamente aggredita da chi si trova oggi all’opposizione per aver anteposto l’ubbidienza al proprio padrino politico rispetto all’interesse della propria città.

D’altra parte, il venire meno di una guida politica porterebbe la città al commissariamento di oltre un anno, con tutto quello che ciò comporterebbe e con la stagione estiva alle porte.

Tanto per capire: addio eventi estivi e pista ciclabile sul lungomare, addio nuovi parcheggi e nuovi spazi verdi, addio al percorso che si sta facendo con la Fee per il conseguimento della bandiera Blu, addio all’organizzazione della raccolta differenziata che proprio in estate verrà messa a dura prova da chi non conosce le nuove regole da seguire.

Ma anche addio ai rapporti con la Regione sul fronte del treno, del tribunale, delle scuole da mettere in sicurezza, dei vari finanziamenti che erano andati persi e che solo grazie ad una paziente opera di persuasione si è riusciti a recuperare.

Per tutte queste ragioni e per molte altre ancora, resto convinto che i singoli consiglieri e i partiti politici tutti debbano sentirsi addosso la responsabilità di dare stabilità alle istituzioni cittadine.

Non si tratta di numeri in Aula consiliare, ma di serietà. Ciò prescinde dalle appartenenze di partito.

Persino a livello nazionale dove le distinzioni ideologiche si fanno più marcate, capita, come in questo periodo, che ci si ritrovi intorno ad alcune emergenze da portare a buon fine. Figuriamoci a Terracina che è costretta vivere l’emergenza del dissesto finanziario.

Mi auguro quindi che nessuno venga a propormi scambi di poltrone o peggio, ma un contributo alla definitiva stabilità del quadro politico-istituzionale cittadino invece sì.

Questo me lo auguro con tutto il cuore.

Per non doversi pentire un giorno di aver avuto la possibilità di dare una mano alla propria gente nel momento più difficile della sua storia ed avervi rinunciato per ignavia, per cecità ideologica o per logiche clientelari che dovrebbero essere bandite dai confini terracinesi”.

*Oggi 12 ottobre 2024, dallo scritto di quel 25 marzo 2014 quali considerazioni il cittadino terracinese può trarre?

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